di Mariele Scifo – Gli azzurri con sindrome di Down, della Nazionale Italiana di Pallacanestro FISDIR (Federazione italiana sport paralimpici), hanno conquistato il titolo di “Campione del mondo” per la terza volta, dopo le vittorie già ottenute nel 2018 e nel 2019, vincendo così ogni titolo mondiale ed europeo in palio finora.
La squadra del coach Giuliano Buffacci, dopo qualche difficoltà nel primo tempo, ha battuto in finale l’Ungheria, chiudendo la partita del 2 ottobre con uno straordinario 36-12.

“Temevo l’Ungheria a maggior ragione dopo averne misurato il valore nella prima partita del mondiale. Proprio a seguito della nostra sfida, si sono presentati con delle contromisure e inizialmente ci hanno sorpreso. Abbiamo però retto bene la partita, grazie anche al supporto tecnico di Francesca D’Erasmo e Mauro Dessì, fornendo indicazioni ai nostri ragazzi su come attaccare gli avversari”, ha commentato Giuliano Buffaci, molto soddisfatto dei suoi ragazzi.
“I giocatori hanno recepito alla grande e appena fatto il break, ci siamo anche rilassati – ha proseguito – Abbiamo giocato molto bene, come volevo io, e sono felice di essere riuscito a utilizzare tutti anche in finale.
Questo è il terzo titolo mondiale, sicuramente è il più bello perché c’erano molte squadre di valore. Sono contentissimo, è una grande soddisfazione e non potrei volere di più.”
Gli sport paralimpici sono l’equivalente dei giochi olimpici, pensati per gli atleti con disabilità. Le paralimpiadi derivano dall’idea del neurologo tedesco Ludwig Guttmann che pensò di usare lo sport per la riabilitazione dei soldati divenuti paraplegici a causa della guerra.
Grazie a Guttman nel 1960 si disputarono in Italia le prime competizioni di questo tipo all’interno delle Olimpiadi di Roma, qualche anno più tardi vennero istituite le Paralimpiadi. Ma la prima edizione effettiva si tenne in Svezia nel febbraio del 1976.