di Patrizia Caiffa – Tutto si può fare. Anche percorrere in joelette (una carrozzella da fuoristrada con ruota unica), con la sclerosi multipla, comunicando solo con gli occhi, un cammino di 1200 km lungo il tratto italiano della Via dell’Angelo, dalla Sacra di San Michele in Piemonte fino a Monte Sant’Angelo in Puglia. E’ la sfida (vinta) di Matteo Gamerro, 43 anni, laureato in ingegneria, di Barone Canavese, un paese in provincia di Torino, portata sul grande schermo dal regista indipendente Thomas Torelli.
“Si può fare” è infatti il titolo dell’ultimo lavoro di Torelli, una storia positiva rivolta alle coscienze, com’è nel carattere delle sue più recenti produzioni (“Il sentiero della gioia”), nel solco di consapevolezza aperto dal suo più grande successo “Un altro mondo”, da cui è nata l’omonima Uam.tv.
L’incontro tra Matteo e Thomas è nato da una delle tante lettere che il regista riceve. Durante il secondo lockdown del 2020 una mail tra le altre cattura la sua attenzione: a scrivere, chiedendo di raccontare la sua storia, è Matteo, che ha scoperto di essere affetto da sclerosi multipla all’età di 19 anni.

Torelli si incuriosisce, fissa un incontro on line e rimane incredulo nel vedere che il suo interlocutore, “così agile e normale nella comunicazione”, è costretto all’immobilità dalla malattia degenerativa e parla attraverso un puntatore oculare.
Di fronte alla paura di vivere, alle psicosi e all’immobilismo generato dal Covid, Torelli capisce che
la storia di Matteo “doveva essere raccontata, per ricordare a tutti che la vita va avanti e va vissuta nonostante tutto”.
“Matteo era il perfetto testimone per un potente messaggio e inno alla vita – ricorda oggi il regista, che è anche scrittore e produttore -. Il nostro incontro non era stato casuale. Questo fu l’inizio del nostro cammino insieme, in senso figurato ma anche reale, oltre che di una splendida amicizia”.
Così nell’estate 2021 il regista accompagna con la cinepresa Matteo durante il suo viaggio, insieme ai volontari che lo sostengono e al Comitato promotore del Cammino di san Michele. In alcuni tratti del viaggio camminavano con lui anche centinaia di persone.
Da quando ha scoperto la malattia Matteo ha perso la serenità ma non la voglia di sognare e realizzare progetti. Dal 2015 ad oggi ha scritto anche 4 libri.
L’ultimo suo sogno, dopo aver già percorso tra il 2015 e il 2019 altri 1300 km in cinque percorsi del Cammino di Santiago e della Via Francigena, stavolta era quello di aprire la Via dell’Angelo anche a chi è portatore di disabilità.
“Adoro viaggiare e scoprire il mondo – dice Matteo -. Questo turismo lento mi dà la possibilità di entrare in contatto con le anime e incontrare il cuore di coloro che ho la fortuna di incrociare sulla mia strada. Ma questo è possibile solo grazie a belle persone che mi regalano una parte preziosa del loro tempo”.

Sia l’impresa di Matteo, sia il film, sono stati possibili grazie ad una campagna di crowdfunding e al sostegno di scuole e associazioni, tra cui Lions Piemonte.
“Adoro vedere amore là dove sembra esserci solo odio – prosegue Matteo -, adoro trovare colore là dove sembra esserci solo grigiume, adoro scoprire luce là dove sembra esserci solo buio, adoro cercare e trovare del buono anche dove sembra non esserci”.
Certo, ammette in una intervista all’Aism (Associazione italiana sclerosi multipla), “non dico che non avrei preferito fosse andata diversamente..ma se ci si sforza un po’ si riesce a trovare lampi di colore in mezzo ad una ‘valle di lacrime’. Voglio comunque vivere, non solo sopravvivere”.
Di recente ha anche fondato l’associazione “Si può fare con Matteo Gamerro” per realizzare iniziative culturali e di inclusione sociale:
“Intendiamo seminare forza affinché nessuno smetta di credere nella felicità”.
Per conoscere la storia di Matteo cosa meglio del film di Torelli?

Il documentario si presta anche per incontri nelle scuole, dove Matteo andava a portare la sua testimonianza finché gli è stato possibile. Ora le immagini parleranno per lui.
Le prossime proiezioni di “Si può fare”, il più delle volte con la presenza del regista in sala, saranno il 14 marzo a Capannori (Lucca) Sala Consiglio del Comune, ore 18; il 16 marzo a Bassano del Grappa (Vi), Patronato di Santa Croce, ore 20.30; il 17 marzo a Vicenza (Contrà Vittorio Veneto, 1, ore 20).