di Eleonora Guaragna – Oggi 3 marzo 2023 si celebra la Giornata Mondiale della Fauna Selvatica, istituita nel 2013 dalle Nazioni Unite per valorizzare le specie selvatiche nel mondo, nello stesso giorno del “compleanno” della Convenzione sul commercio internazionale delle specie di flora e di fauna selvatiche minacciate di estinzione (CITES); Convenzione siglata nel 1973 e che, quindi, festeggia sempre oggi i suoi 50 anni.
Gli sforzi congiunti di Stati, organizzazioni, comunità locali e professionisti del settore hanno permesso, negli ultimi anni, di raggiungere significativi traguardi per la preservazione della biodiversità negli ecosistemi del Pianeta.
Pensiamo allo storico accordo firmato in seno alla COP15 di Montréal, nel dicembre del 2022, che definisce importanti obiettivi e strategie per preservare le specie nelle terre e nei mari del Pianeta.

In Europa, il programma LIFE finanzia dal 1992 progetti ambientali e climatici e, in particolare, azioni per la conservazione della natura e delle sue specie: queste iniziative hanno permesso di preservare specie a rischio tra cui il falco grillaio (progetto LIFE FALKON), l’orso bruno marsicano (LIFE Arctos), il capovaccaio (LIFE Egyptian vulture), il camoscio appenninico (LIFE Coornata).
Grazie ai programmi di conservazione, in Europa numerose specie animali minacciate (in particolare, ma non solo, i lupi grigi, gli orsi bruni, gli stambecchi delle Alpi, le aquile di mare codabianca) stanno tornando a diffondersi, come documentato dal rapporto “Wildlife Comeback Report 2022” commissionato dall’organizzazione Rewilding Europe.
Anche il bisonte europeo è tornato dopo un drastico declino che ne aveva decimato le popolazioni.

Notizie incoraggianti sul fronte della biodiversità faunistica arrivano anche dal nostro Paese, e riguardano specie a rischio, storicamente minacciate o quasi estinte: la popolazione dei lupi sta aumentando, la lontra europea torna a fare capolino in Italia dopo essere stata considerata estinta da decenni, e si segnalano timidi avvistamenti della rarissima lince.
Il cambiamento climatico, la caccia e la pesca, l’inquinamento, il declino delle risorse idriche, l’agricoltura intensiva e numerosi altri fattori tuttavia mettono ancora gravemente a rischio la diversità biologica dei nostri ecosistemi, degradando gli habitat naturali delle specie che li popolano.
L’Italia è un paese con un patrimonio ricchissimo di biodiversità; nel nostro territorio, inoltre, vi è un significativo tasso di endemismo, ossia di specie “esclusive” e caratteristiche delle acque e dei suoli italiani.
Ricorrenze come il World Wildlife Day ci ricordano l’importanza di conoscere, salvaguardare e valorizzare questo patrimonio, che non deve assolutamente impoverirsi.