di Massimo Lavena – Finalmente. Cosa dire di più? Anche l’ultimo muro di gomma è stato sbancato. Ai Mondiali di calcio maschili in corso in Qatar, Stéphanie Frappart sarà la prima donna che arbitrerà una partita ufficiale della competizione, dalla prima edizione del 1930.
I calciatori della partita Germania-Costa Rica di oggi 1° dicembre, obbediranno al fischietto della migliore direttrice di gara vivente, che vanta un curriculum di tutto rispetto in campo internazionale e francese.
Sarà un giorno di festa per tutto il movimento calcistico mondiale
e per tutte quelle suffragette del pallone che si mettono in gioco ogni domenica in un mondo schifosamente maschilista.
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E anche a questi mondiali qatarioti, insanguinati e violanti i diritti umani, le arbitre stavano rivestendo solo un ruolo di contorno, come 4° arbitro o ufficiale di campo. E invece lodato sia Pierluigi Collina e la sua lungimirante speranza che la differenza tra donne e uomini sparisca nel calcio più in fretta che altrove ci mette tutti in riga e lieti.

Sarà stupendo tifare per Stéphanie Frappart, che sarà intenta a dirimere le controversie tra i teutonici deludenti finora e i costaricensi allegri e spensierati, capaci di scrollarsi di dosso le 7 pappine beccate nel match d’esordio dalla corazzata hispanica e rilanciarsi per una ipotetica qualificazione agli ottavi di finale.
Correrà sicura che il suo nome passerà alla storia insieme con quello di Karen Díaz Medina, messicana e Neuza Back, brasiliana come guardalinee (ahhh no: nel calcio moderno si deve dire arbitri di linea), e Katryn Nesbitt, statunitense, nel ruolo di quarto arbitro.

Sarà un momento particolare, una rivoluzione copernicana, l’esplosione di un vulcano Krakatoa ripieno di cioccolata e zabaione, un tornado di angeli che danzeranno sul campo intorno ai 22 giocatori per ricordare loro di essere leali e rispettosi degli avversari, perché, Stéphanie Frappart non ha fama di essere un’arbitra accondiscendente: altrimenti non avrebbe potuto arbitrare una partita a Euro 2021 e la finale della Supercoppa 2019, risultando, per inciso sempre la migliore in campo.
Il grande capo degli arbitri della FIFA, Pierluigi Collina ha dichiarato che “questa è la prova che la qualità conta, non il genere. Spero che la nomina di arbitri donna d’élite per importanti competizioni maschili non sia presto più una sensazione ma una cosa ovvia”.

E allora, oh Pierluigi Collina nostro, tu che hai avuto il coraggio di invertire le squadre in un campo di calcio per proteggere un portiere vessato dai tifosi avversari; tu che hai rispettato tutti i giocatori mentre li espellevi sapendo che sapevano che tu sapevi che sapevano che si meritavano il cartellino rosso; tu che ricevevi l’applauso anche dalle tifoserie più feroci; dacci una speranza che il tuo coraggio segnerà per sempre questi ridicoli mondiali dell’ignominia qatariota, dove il nome di Masha Amini fa paura, dove l’arcobaleno è un violento simbolo di divisione per gli emiri omofobi e misogini di tutte le latitudini: regalaci la gioia di vedere Stéphanie Frappart come arbitro designato per la finale del 18 dicembre.
Perché se rivoluzione deve essere che lo sia fino in fondo.
#StéphanieFrappartFinalQatar2022
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