di Marianna Mandato – Sette racconti di sette autori per sette giorni. Si tratta di BuonTempo (Edizioni Haiku, 2022), a cura di Mauro Cotone. È un piccolo libro tascabile, sì, proprio delle dimensioni di una tasca. Portabile con sé in ogni luogo e in ogni circostanza. Per leggerlo in tutti i momenti in cui lo sguardo cerca affannoso qualcosa per nutrire la mente.
Quando si inizia a leggere questo piccolo libro, ci si accorge che come per magia, il formato cambia misura.

Si perdono i contorni della dimensione reale, sia fisica sia concettuale, in una serie di intensi racconti che la allargano oltre ogni confine. Oltre i confini arginati da una sola dimensione. Oltre i confini della vita che siamo soliti definire reale. Oltre i confini segnati dalla morte, viaggiando oltre il tempo abituale. I limiti con l’al di qua e l’al di là si annebbiano come in un sogno.
Un’avvertenza precede i racconti:
“ la circolarità del tempo consiglia caldamente di avviare la lettura con il racconto corrispondente al giorno della settimana da cui inizia”.
Bene, si segue il consiglio. Ma non si riesce a limitarsi ad un racconto. Al solo racconto del giorno della settimana corrispondente. I racconti scivolano via nell’avida voglia di andare avanti e non smettere. E così ci si ritrova a partire dal giorno della settimana fortunato e a leggerli tutti d’un fiato. Per poi riprendere il libro il giorno seguente e rileggerlo di nuovo tutto d’un fiato ma partendo dal giorno successivo.

E la prospettiva dell’intero cambia. Come se spostassimo i tasselli colorati di un immaginario quadro all’avanguardia. A posti diversi dei colori nell’insieme, corrispondono sensazioni differenti guardando l’insieme. E, nel nostro caso, leggendo l’insieme.
Ad ogni giorno della settimana corrisponde un autore. Sette autori dunque, e li vogliamo elencare tutti, partendo dal lunedì: Davide Latini, Flavio Carlini, Erik Porro, Valerio Carbone, Patrizia Caiffa, Veronica Brunettini e Mauro Cotone.
Ogni giorno coi suoi protagonisti in un insieme che risulta perfetto. Armonico nella creazione della giusta melodia. Con un ritmo che non segue il tempo canonico.
Così, se il lunedì ci ammonisce che col Big Bang
“ la ruota del tempo cominciò a girare col suo ritmo irregolare (…), l’equilibrio fu perduto per sempre, ci fu un grande capovolgimento: l’accadere cominciò a prevalere sull’essere”…
il martedì,
“non abbiamo deciso di essere amici, è capitato. Quel legame è nato e rimane, fuori dal tempo e dallo spazio”.
Poi arriva l’erotico del mercoledì, come
“piccola e temporanea morte dell’individuo nella sua mescolanza con l’altro, in quel breve attimo in cui i corpi si costituiscono un tutt’uno”.
Il giovedì siamo in sala d’aspetto, dove
“basta un istante di troppo a far perdere di credibilità qualsiasi emozione, qualsiasi attesa”.

Il venerdì, ah, il venerdì si resta attoniti seguendo un esilarante e irriverente morto che, complici i sogni, passa dall’al di là all’al di qua, trovando residenza dentro Facebook.
“Ma come può esistere un posto che non esiste? Sarà mica così il paradiso dove stai tu? Perché stai in Paradiso, vero?”.
Il sabato, il tempo scorre su un treno. Romantico tempo, quando
“in quel piccolo spazio tra i sedili accarezzai con il piede il polpaccio della sua gamba sinistra, accidentale ma non casuale”.
Con un finale che sarà una stilettata fuori da ogni aspettativa.
E arriva infine la domenica, quando il tempo si arresta insieme a un arrestato, condannato a morire.
“Lunedì è già domani e io ancora non sono pronto (…). Ernesto non trema per l’imminente perdita della vita, ma per l’impossibilità di terminare il suo racconto”.
La morte deve per forza attendere.

I racconti scivolano via al ritmo di colpi di scena e finali a sorpresa, viaggiando in un linguaggio dai toni profondi, colti e piacevoli. E quando alzerete lo sguardo sospirando per aver finito di leggere, vi sentirete come se vi foste destati da un sogno.
Il libro termina con una postfazione di Valerio Carbone che delinea una storia in breve della casa editrice Haiku – di cui è co-fondatore insieme a Flavio Carlini – costretta oggi a cambiare forma. È infatti con dispiacere e un pizzico di amarezza che si apprende come questa breve raccolta di racconti segni l’epilogo di un’avventura nata nel 2010.
“Il volumetto è un po’ il canto del cigno, purtroppo, della mia amata casa editrice, creata dodici anni fa da due giovani e coraggiosi pionieri. Chiuderà la sezione narrativa – tranne una collana dedicata ai pirati – perché non remunerativa. Continuerà il lavoro con i servizi editoriali, la formazione e i testi pubblicati da Scrittura efficace, nata da Haiku”, racconta Patrizia Caiffa, autrice in questo libro del racconto del venerdì, La vedova di Facebook, ispirato ad un fatto simile accaduto in Sicilia ma romanzato in maniera onirica.
Molti autori che hanno pubblicato con Haiku sono riuniti anche in una associazione omonima, orientata alla condivisione di progettualità. E’ così che è nata l’idea del libro: “Uno dei soci, Mauro Cotone, ha lanciato la proposta di scrivere ciascuno un racconto, come gesto simbolico per celebrare questo passaggio. Abbiamo risposto in sette, e il risultato è questo piccolo ma prezioso volumetto”.
Noi crediamo in questo tempo circolare. Oggi forse leggiamo il giorno della settimana in cui la casa editrice volta pagina e cambia strada. Domani, chi lo sa…
N.B. Il libro è stato stampato in edizione limitata, per acquistarlo contattare Edizioni Haiku