A Roma ci sono 50 copie del romanzo “Il mercante d’acqua“ (Edizioni Haiku, 2015) nascoste in luoghi strategici della città, autografate dall’autore, Valerio Carbone. Ognuna ha un messaggio, ognuna ha una dedica particolare.
E’ molto più di un semplice contest: l’idea è quella di coinvolgere tanti più lettori possibili, attivamente, dando un segnale chiaro: l’imminente siccità che per la prima volta coinvolgerà Roma quest’estate non ci spaventa. Magari sarà solo un’opera di supporto, forse di sensibilizzazione per scongiurare il razionamento dell’acqua, la chiusura degli storici nasoni e bla bla bla. E dunque?

Non bisogna fare altro che andarle a cercare, condividere l’evento, e fotografare con il cellulare la propria copia del libro. Mandate qui le vostre foto. E soprattutto condividete l’evento, partecipate, invitate i vostri amici a farlo.
Perché al centro del libro c’è proprio l’acqua: In un futuro lontano, le multinazionali più ricche avranno assunto il potere politico e l’intera società sarà gestita secondo logiche commerciali. Droghe sintetiche avranno il compito di tenere a bada una depressione sempre latente e addomesticata da anni di obbedienza, le emoticon sostituiscono gran parte del linguaggio perché le persone non conoscono più le parole per esprimere le loro emozioni. La deriva del pianeta è però dovuta alla perdita del bene comune per eccellenza: l’acqua, ora nelle mani di un uomo solo, Oceano, il governatore della Città-degli-Specchi. Suo figlio, il giovane Fiume, è destinato a diventare l’erede di un impero vigliacco e senza umanità ma sarà la sua età e la sua sensibilità, la curiosità, il bisogno di rapporti affettivi ad allontanarlo da un padre tanto autoritario quanto assente, fino a schierarsi dalla parte di un manipolo di ribelli, Le Scimmie di Darwin, che hanno in programma una rivoluzione…
Buona caccia al tesoro… e BUONA LETTURA!