di Kenji Albani – Weird, weird, weird. Che strana parola, non è vero? Non vi preoccupate, è un termine inglese la cui traduzione è “strano”. Anni fa la parola era abusata, tutti si consideravano weird come se fosse una declinazione del post-nerd, ma se questo è accaduto attorno alla metà degli anni 2010, questo non significa che il genere letterario che, per l’esattezza, si chiama “New Weird” abbia radici molto più antiche.
C’era una volta un signore di nome Tolkien il cui universo fantasy fu così immersivo che piacque a tanta gente. Ma d’altra parte molti si stancarono dato che il signore di nome Tolkien aveva avuto la pretesa di inventare una mitologia.
A seguito della disaffezione, molti autori apportarono la propria personalità al genere e nacque così il weird. Un pioniere del tipo di letteratura fu Stephen King che – racconta – aveva voluto mescolare gli spaghetti-western con il genere fantasy. Anche il meno famoso H. P. Lovecraft pose le basi per la nascita del tipo di storie (scrivo meno famoso perché, al di là degli appassionati lettori, Lovecraft non è celeberrimo come meriterebbe).
Così nacque il weird, quello che potrebbe essere definito un crossover tra fantasy e fantascienza se non con l’horror.
Può succedere che l’autore voglia dare anche una connotazione “alta” e perciò si occupa di allegorie socio-politiche e filosofiche. Di seguito, i cinque romanzi weird a mio avviso da non perdere.
1. “Alle montagne della follia” di H. P. Lovecraft, Il Saggiatore

Romanzo breve del “Solitario di Providence” pubblicato nel 1931 e noto anche come “Le montagne della follia”, racconta di una spedizione scientifica in Antartide (all’epoca continente sconosciuto). Dopo alcune ricerche, alcuni scienziati rinvengono una grotta con degli strani esseri mummificati simili a giganteschi insetti. Una notte, le creature si risvegliano e uccidono tutti. I superstiti, fra cui c’è l’io narrante, scoprono con orrore la carneficina e fuggono in aereo ma incappano in una città che non può esistere. A loro spese capiscono che hanno davanti una civiltà antidiluviana che può tramutarsi in una minaccia per l’Umanità. Negli anni Novanta la San Paolo fece una trasposizione in fumetti per Il Giornalino (ovviamente edulcorata) che è stata un ottimo consiglio per la lettura: il romanzo in sé è scritto in maniera arcaica (è stato pubblicato quasi un secolo fa, è da ricordare) ma permette di viaggiare molto con l’immaginazione.
2. “La torre nera” di Stephen King, Pickwick

“La torre nera” è una serie di sette romanzi scritta dal Re dell’orrore ed entra di diritto fra i cinque romanzi weird da non perdere. L’idea gli venne a diciannove anni quando “possedeva un solo paio di jeans” e si appassionò ai film western di Sergio Leone. Da sempre con una fantasia audace, Stephen King incominciò a scrivere la serie. Dal primo libro è stato tratto un film omonimo con Idris Elba, ma purtroppo non ha avuto il successo sperato. Molti lettori si sono appassionati alle vicende di Roland di Gilead e ai suoi compagni d’avventura fra viaggi nel tempo e orsi in parte cibernetici. L’elenco dei titoli è il seguente:
L’ultimo cavaliere
La chiamata dei tre
Terre desolate
La sfera del buio
La leggenda del vento
I lupi del Callah
La canzone di Susannah
La torre nera
3. La trilogia del Bas-Lag di China Miéville, Fanucci

Un nome strano per una trilogia… strana. Bas-Lag è un universo fantasy-steampunk creato dal noto autore americano di lontane origini francesi. Chima Miéville ha scritto tre libri di questo universo in cui accadono mirabolanti avventure ai suoi personaggi. Ad esempio nel primo romanzo i cultori dei film giapponesi potrebbero pensare di avere davanti il kaiju Mothra. Leggendo i libri, si possono individuare molti elementi che sono serviti a ispirare film fantastici dal 2000 in poi.
L’elenco dei libri della trilogia:
Perdido Street Station
La città delle navi
Il treno degli dèi
4. “Nicolas Eymerich, inquisitore” di Valerio Evangelisti, Mondadori

È vero, il romanzo lo abbiamo già citato fra i cinque migliori romanzi di fantascienza, ma il libro dell’autore di Bologna scomparso questo aprile è di genere weird proprio perché, alle volte, i generi si sovrappongono. Evangelisti ha vinto il Premio Urania nel 1993 con questo libro (dopo due tentativi infruttuosi con lo stesso protagonista) in cui fantascienza e fantasy si incontrano creando un interessante miscuglio. Da un lato le vicende di Nicolas Eymerich, inquisitore catalano realmente esistito nel XIV secolo, quelle di Marcus Frullifer, ricercatore texano, e di un io narrante del futuro che compie un viaggio nel cosmo. Può sembrare strano che un personaggio storico e del medioevo sia il personaggio principale di un romanzo weird, ma ehi, è il genere weird.
5. I romanzi di Warhammer e di Warhammer 40.000, Hobby&Work

Cosa? Ma Warhammer è fantasy! potrebbe protestare il nerd di turno. Sì, in effetti i romanzi tratti dai wargames tridimensionali della Games Workshop sono fantasy, ma se i romanzi vengono analizzati con un’occhiata moderna si potrebbero definire di genere weird e meritano di essere citati fra i cinque migliori romanzi da non perdere. Ci sono molti elementi che fanno capire il motivo della decisione. Innanzitutto ci sono i tentacoli e secondo China Miéville nel fantasy canonico creature dotate di tentacoli non sono presenti, inoltre c’è la tecnologia a vapore come la ballista dell’Impero e le armi da guerra dei nani. In Warhammer 40.000 ci sono elementi gotici, futuristici, in cui la magia è mescolata con la fantascienza. Ed è vero, mentre Tolkien concepì l’universo de “Il Signore degli Anelli” da solo, dietro al concepimento delle due ambientazioni c’è una ridda di autori che perlopiù si sono focalizzati sui giochi, ma successivamente sono stati chiamati a raccolta scrittori che hanno lavorato a libri come “I morti e i dannati” per la Black Library, la casa editrice della Games Workshop.