di Margherita Vetrano – “Quando ho deciso di entrare a far parte di Retake, come coordinatore per il recupero del Parco degli Acquedotti, costituendo il Gruppo Retake Parco degli Acquedotti Roma, ho capito che era l’associazione giusta perché già collaudata”, racconta Cristiano Tancredi a B-Hop magazine.
Ascolta “”Sempre più giovani impegnati per l’ambiente”, il sogno di Cristiano” su Spreaker.
Assegnista di Ricerca all’Università di Firenze in Geografia, laureatosi in Gestione e Valorizzazione del territorio, sin dalla tesi si è occupato dei Processi Partecipativi nell’area degli Acquedotti, raccontando come l’attuale stato del Parco sia dovuto all’azione di cittadinanza attiva.
“Il cittadino è sempre il primo baluardo di tutela e salvaguardia di ambienti fragili perché è il processo di identificazione che agisce come motore inossidabile”,
afferma Cristiano: “Intessere relazioni con altre associazioni ha fatto di me un attivista a tutto tondo”.

Il Parco degli Acquedotti si estende dai castelli romani fino al centro della città per 240 ettari e fa parte del più vasto Parco regionale dell’Appia Antica.
Si trova nel quadrante Sud-Est di Roma, nel VII Municipio, tra i quartieri più densamente popolati della capitale.
Un gioiello da difendere; un vero e proprio polmone verde per la città.
“Conosco Retake da circa tre anni anche se sono un volontario del Parco degli Acquedotti da circa sei. Ho iniziato come giovanissimo quando, facendo il dog-sitter per pagarmi gli studi, conobbi i primi volontari. Quel gruppo poi si sciolse e nel 2020 ho deciso di recuperare l’esperienza”.
La militanza nel Parco degli acquedotti è da sempre coinvolgente e molto sentita dai cittadini romani che curano e gestiscono il parco con affetto.

La minaccia principale è la speculazione edilizia.
Dagli inizi degli anni ’80 ad oggi si sono avvicendate varie associazioni che si sono occupate della tutela e della salvaguardia del parco, dall’idea di grandi urbanisti ed intellettuali come Vittoria Calzolari e Antonio Cederna.
Con la costituzione del gruppo, Cristiano ha recuperato i vecchi volontari, acquisendone di nuovi, in un concetto di continuità ideologica ma anche pratica.
Insieme hanno approfondito ed espanso le competenze del gruppo e alla prevalente attività di manutenzione e cura del verde, hanno affiancato la dimensione culturale.
Il loro obiettivo è quello di far conoscere il valore del Parco per formare una coscienza che si opponga alla deturpazione del paesaggio, preservandolo.
Il Gruppo Retake è strutturato su Roma in circa 80 gruppi di quartiere, da poco costituito in Fondazione e presente in varie città italiane.
Il nucleo di volontari attivi oscilla intorno alle 80 unità e questo consente a Retake di essere attivo con iniziative 6 giorni su 7.
Conoscere il Parco vuol dire entrarci in contatto a 360°, con attività di cura e conoscenza ad opera di esperti.

Via libera quindi a passeggiate archeologiche o di approfondimento botanico, visite avifaunistiche affiancate a giornate di pulizia collettiva.
Questo rinato amore porterà ad indignarsi per ogni atto contrario all’ambiente, in un concreto movimento a sistema con altre associazioni.
L’entusiasmo di Cristiano è contagioso come la sua visione di Rivoluzione Pacifista, partendo dal rapporto tra l’uomo e l’ambiente.
I progetti sono molti.
Nel 2020 è stato attivato un patto di collaborazione col Parco dell’Appia Antica; grazie al supporto delle Istituzioni l’Ente Regionale e il gruppo Retake si impegnano in progetti pro-cittadino.
Questo ha previsto: corsi di formazione, lotta al vandalismo, iniziative archeologiche di recupero e formazione culturale.
Formare il cittadino vuol dire renderlo proattivo ed efficace, evitando involontari danni per inesperienza.
Retake young è un’altra bella realtà nata dall’esigenza di strappare i ragazzi al nichilismo da social e proiettarli in una realtà fattiva ed ecologica che li porti all’aria aperta a vivere nuove esperienze.
Un piccolo gruppo invece si prende cura del Giardino delle farfalle, all’interno del Parco.

Un’aspetto fondamentale è la collaborazione con le istituzioni.
L’interesse non è quello di sostituirsi alle inadempienze ma di creare progetti funzionali in sinergia.
Pur essendo un’associazione apartitica Retake fa politica, occupandosi della difesa dei beni comuni, incarnando l’articolo 118 della Costituzione, cioè il Principio di Sussidiarietà.
“Il mio grande dispiacere è vedere lo scarso coinvolgimento dei giovani che vivono una grande delusione epocale, perchè privi di punti di riferimento – confida Cristiano -. L’Italia ha il brutto record di alto abbandono degli studi in età giovanile e
il mio più grande sogno è quello di fare in modo che sempre più giovani siano coinvolti nell’impegno ambientale.
Mi auguro che torni la grande partecipazione alla vita della città come baluardo di difesa di un ecosistema da tramandare alle future generazioni, perché non vada perso. Si può uscire da questo clima di negatività condiviso, tornando ad occuparci del bene comune, come abitanti e non consumatori dell’ambiente. Questo ci consentirà una maggiore coesione sociale a dispetto dell’attuale, diffusa, indifferenza”.
