Acquista i Gadget
SOSTIENI B-HOP
venerdì, Gennaio 27, 2023
B-Hop Magazine
Nessun Risultato
Vedi Tutti i Risultati
  • Chi siamo
  • Rubriche
    • Se ne parla
    • Si può fare
    • Buenvivir
    • E-volver
    • L’altrove
    • B.I.N. – Bellezza Interna Netta
  • Le vostre storie
  • Sostieni B-HOP
  • Video
  • Eventi
  • Parlano di noi
  • Autori
  • Contatti
  • Chi siamo
  • Rubriche
    • Se ne parla
    • Si può fare
    • Buenvivir
    • E-volver
    • L’altrove
    • B.I.N. – Bellezza Interna Netta
  • Le vostre storie
  • Sostieni B-HOP
  • Video
  • Eventi
  • Parlano di noi
  • Autori
  • Contatti
SOSTIENI B-HOP.IT
Nessun Risultato
Vedi Tutti i Risultati
B-Hop Magazine
Nessun Risultato
Vedi Tutti i Risultati
Home Si può fare

Manuale di sopravvivenza in ospedale

"L'ospedale è quella cosa..." Chi ne ha fatto esperienza, per sé o per i propri cari, condividerà gli spunti sulle insidie presenti

di Massimo Lavena
12 Dicembre 2022
in Si può fare
Tempo di Lettura: 4 mins read
42 3
A A
Corsie d'ospedale

Foto di Silas Camargo Silão da Pixabay

Condividi su FacebookCondividi su Twitter

di Massimo Lavena – L’ospedale è quella cosa che ci entri uomo e subito sei altro. Divieni un punto in una società di dolore e di domande irrisolte.

L’ospedale è quella cosa dove donne e uomini mai visti, ti danno del tu senza sapere ancora cos’hai e cosa vorresti da loro.

Ascolta “Manuale di sopravvivenza in ospedale” su Spreaker.

L’ospedale è quella cosa in cui, se fai una domanda non otterrai risposta, e magari ti consigliano di chiederlo al dottore, che non c’è, casualmente.

Foto ML 2022

L’ospedale è quella cosa dove per sapere se hai cagato ti chiedono ad altissima voce “Ha scaricato ieri? No da tre giorni? Allora oggi facciamo il clistere”.

L’ospedale è quella cosa in cui i propri fluidi sono motivo di chiacchiera e solidarietà con il vicino di letto, che non ricorda l’ultima volta che ha messo la pomata fissativa nella dentiera.

L’ospedale è quella cosa dove una scorreggia è un profumo celestiale, e magari fa ridere, ma alla decima hai paura che qualcuno accenda la luce della stanza.

L’ospedale è quella cosa dove il primario barone, ignorante e sfasciaossa, si aggira per il reparto come Alberto Sordi nel famoso film “Il prof. dott. Guido Tersilli primario della clinica Villa Celeste convenzionata con le mutue“.

L’ospedale è quella cosa in cui, quando la mattina ti lavano e tu per la decima volta gli dici che non sopporti l’acqua bollente gli pisci addosso.

L’ospedale è quella cosa dove, se sei fortunato, nella stanza non c’è il televisore e – se c’è – tutti stanno così male da non volerlo vedere. Poi ti svegli angosciato ed è acceso immancabilmente su Rete4 e Canale5.

Foto ML 2022

L’ospedale è quella cosa che, per sopravvivergli, devi schermare l’olfatto, il gusto, il tatto, l’udito e la vista per non odorare, assaporare, toccare, sentire e vedere ciò che ti circonda.

L’ospedale è quella cosa che

il primo giorno non sai dove sei, il secondo non sai chi sei, il terzo non sai cosa vuoi, il quarto non pensi più, il quinto te la fai addosso.

L’ospedale è quella cosa che hai paura per ciò che hai al momento e sei terrorizzato per ciò che potresti avere domani, se ti svegli.

Pubblico Dominio

L’ospedale è quella cosa in cui il cibo viene fatto assaggiare ai troll delle montagne, notoriamente gourmet sopraffini e delicati. La pasta in bianco a volte è colla, a volte è tirata giù dalla confezione e messa nella ciotola.

cibo in ospedale
Foto ML 2022

L’ospedale è quella cosa in cui le luci al neon sono messe strategicamente sugli occhi del paziente, e vengono regolarmente accese tutte alle 6 per i prelievi e la pressione.

L’ospedale è quella cosa che se hai delle patologie pregresse e non puoi prendere determinati farmaci dovrai ripetere la cosa tutti i giorni come un mantra, a scanso di pericoli.

L’ospedale è quella cosa in cui le proprie problematiche sono motivo di valutazione estemporanea da parte di tutti gli altri pazienti, quale che sia la loro patologia.

Foto ML 2022

L’ospedale è quella cosa in cui avrai un vicino che ti racconterà per filo e per segno il suo intervento e questo sarà sicuramente peggiore e pericoloso del tuo, anche se tu nel frattempo sei con una embolia in atto.

L’ospedale è quella cosa dove la solidarietà tra vicini di letto nasce nei momenti del pericolo. ma diventa odio ancestrale quando il tuo vicino si chiude in bagno alle due di notte per fumare.

L’ospedale è quella cosa che

ti fa cercare il contatto umano con le persone più umili, che sono sempre quelle più vicine a te nel momento del bisogno, e che se le saluti con un “buongiorno” ti sorridono sorprese e grate.

L’ospedale è quella cosa dove fai colazione con latte scremato e caffé d’orzo bollenti, e tu bisticci ogni volta con qualcuno che, dopo dieci minuti, ti ritirerebbe il bicchiere di sbobba e si arrabbia perché non hai ancora bevuto.

L’ospedale è quella cosa dove se arrivi dal pronto soccorso hai già le stigmate dl rompiscatole perché bisogna trovare un letto, rifarlo, informarti, informarsi, capire e far capire che da quel momento tu sei un nulla.

Foto ML 2022

L’ospedale è quella cosa dove un paio di occhi belli dietro la mascherina ti fanno pensare anche a un bel sorriso e a un cuore caldo e accogliente.

L’ospedale è quella cosa in cui l’orario del pranzo e della cena sono un delitto degno della Corte europea di giustizia, e il semolino bollente scondito una tortura degna di Vlad Tepes il Dracul di Transilvania.

L’ospedale è quella cosa dove i tuoi bisogni corporali impellenti sono collegati a un campanello che non viene mai sentito in tempo quando il pappagallo è pieno,

L’ospedale è quella cosa che, se ci stai dentro parecchi giorni e non hai cuffiette, libri, possibilità di ascoltare musica, di leggere o scrivere, mette a dura prova il tuo stato nervoso.

L’ospedale è quella cosa in cui la sofferenza di uno viene vissuta da tutti, con dolore e compatimento, e se la notte qualcuno sta male, l’indomani tutti sono preoccupati e molto stanchi e nervosi.

L’ospedale è quella cosa in cui

morte e vita convivono e si inseguono intrecciate a paura e speranza.

Sognare di star bene spesso è uguale alla sensazione di aver ancora la gamba per un fresco amputato.

L’ospedale è quella cosa che, quando trovi un reparto in cui ausiliarie e ausiliari, operatrici e operatori sanitari, personale infermieristico e medico, caposala e primario non urlano, ma ascoltano, sorridono e accarezzano il paziente triste, ti sembra di essere in Paradiso.

Ma non illuderti mai.

Ascolta il podcast:

Ascolta “Manuale di sopravvivenza in ospedale” su Spreaker. 

Condividi70Tweet44Condividi12CondividiInviaInvia
Massimo Lavena

Massimo Lavena

Cagliaritano, nato il giorno della befana del 1966. Io b-hop perché ho sempre amato mangiare e cucinare, la musica, lo sport, il cinema. Sogno un giorno di andare in Namibia, o nella Terra del Fuoco, o nello Saskhatchewan, o in Nuova Zelanda. Sognavo anche di andare nelle Isole Svalbard, ma adesso è vietato, troppi orsi bianchi! E non essendocene in Sardegna non saprei come comportarmi.

Articoli Correlati

Due ballerini di tango ciego danzano ad occhi chiusi

Tango ciego, non vedenti e vedenti condividono la pista da ballo

27 Gennaio 2023
Foto di Federica Isolini | Cogito Ergo Bio

Federica, influencer green: “Consumare meno e meglio? Si può”

16 Gennaio 2023
Madre e bambino per mano

Adozioni: “Profumo di cucciolo”, storia di un desiderio realizzato

6 Dicembre 2022
Madre e figlio per mano

Bambini nati prematuri: “Mio figlio fragile mi insegna ogni giorno la vita”

29 Novembre 2022
Prossimo Articolo
Ragazzi di Castel Volturno fanno musica con associazione Black and White

Chi sta cambiando le cose (in meglio) a Castel Volturno

Nessun Risultato
Vedi Tutti i Risultati

Iscriviti alla Newsletter

Articoli recenti

  • Tango ciego, non vedenti e vedenti condividono la pista da ballo
  • A Capaccio Paestum la “mostra impossibile” con 100 capolavori italiani del Rinascimento
  • E dopo la scuola media, cosa scelgo? Vademecum per genitori
  • A Bruxelles una mostra sugli alberi racconta l’Italia
  • Nasce a Torino un progetto di studentato diffuso per i fuorisede

Sostieni B-Hop.it

B-hop magazine è una testata giornalistica con autorizzazione del Tribunale civile di Roma n. 179 del 25 ottobre 2018.

Direttrice responsabile: Patrizia Caiffa
ISSN 2724-2528

__________

Associazione di promozione sociale B-hop

Sede legale: via G.Angelini 16 00149 Roma

CF. 97975180585

Privacy Policy e Cookie Policy

B-Hop Magazine è la testata giornalistica delle belle notizie: sulle nostre pagine troverai storie vere, belle ed emozionanti e notizie che fanno riflettere per portare bellezza e consapevolezza nelle tue giornate
Leggi la mission di B-Hop

__________

Tutti gli articoli pubblicati da B-hop magazine sono originali e con licenza CC. Per chiedere l’autorizzazione alla pubblicazione contattare info@b-hop.it e citare l’autore con link alla fonte.

Iscriviti alla Newsletter

  • Chi siamo
  • Rubriche
  • Le vostre storie
  • Sostieni B-HOP
  • Video
  • Eventi
  • Parlano di noi
  • Autori
  • Contatti

Copyright © 2022 B-hop webmagazine. Tutti i diritti riservati

Nessun Risultato
Vedi Tutti i Risultati
  • Chi siamo
  • Rubriche
    • Se ne parla
    • Si può fare
    • Buenvivir
    • E-volver
    • L’altrove
    • B.I.N. – Bellezza Interna Netta
  • Le vostre storie
  • Sostieni B-HOP
  • Video
  • Eventi
  • Parlano di noi
  • Autori
  • Contatti

Copyright © 2022 B-hop webmagazine. Tutti i diritti riservati

Welcome Back!

Login to your account below

Forgotten Password?

Retrieve your password

Please enter your username or email address to reset your password.

Log In

Add New Playlist

SOSTIENI B-HOP
ACQUISTA I GADGET