di Patrizia Caiffa – L’organizzazione Survival international che difende i popoli indigeni incontattati ha lanciato di recente due appelli per difendere gli Shompen in India e gli Hongana Manyawa in Indonesia, minacciati da mega progetti edilizi, dalla deforestazione e dalle attività estrattive del nichel per il mercato delle batterie per le auto elettriche.
In India, nel paradisiaco arcipelago delle isole Andamane, gli Shompen, un popolo finora incontattato, è a rischio estinzione a causa della distruzione di una vasta area delle foreste in cui vivono nell’isola di Gran Nicobar. Il governo indiano sta pianificando di avviare sull’isola un imponente progetto di sviluppo che potrebbe spazzarli via.
Se il progetto sarà approvato le foreste saranno distrutte e sostituite da un porto gigantesco, da una nuova città, da un aeroporto internazionale, da una centrale elettrica, una base militare, un parco industriale e 650.000 coloni, con un aumento della popolazione di quasi l’8.000%.
Il governo indiano vorrebbe trasformare l’isola degli Shompen nella “Hong Kong dell’India”.
“È impossibile immaginare che gli Shompen possano sopravvivere a una trasformazione della loro isola così travolgente e catastrofica – avverte la direttrice del Dipartimento Ricerca e Advocacy di Survival International, Fiona Watson -. Questo progetto deve essere abbandonato subito. Gli Shompen, come tutti i popoli incontattati del mondo, dipendono interamente dalla loro terra: se viene distrutta, lo saranno anche loro”.
Anche in Indonesia, sull’isola di Halmahera, due membri della tribù incontattata degli Hongana Manyawa sono stati filmati nell’atto di fronteggiare degli estranei che stanno distruggendo la loro foresta con dei bulldozer, intimandogli di stare alla larga.
Nel video gli autisti dei bulldozer spingono sull’acceleratore, mettendo apparentemente in fuga i due uomini.
Secondo gli attivisti sull’isola è in corso una catastrofe umanitaria perché le attività di taglio del legno e di estrazione del nichel rischiando di sterminare gli Hongana Manyawa.
“L’anno scorso Survival International ha lanciato una campagna contro un possibile genocidio e questo video è la prova inequivocabile di ciò che denunciavamo: le attività minerarie ad Halmahera stanno penetrando nel profondo della foresta degli Hongana Manyawa incontattati”, dichiara la direttrice generale di Survival International, Caroline Pearce.
Sull’isola di Halmahera aziende come Tesla stanno investendo miliardi nel piano dell’Indonesia per diventare un importante produttore di nichel per il mercato delle batterie delle auto elettriche. Nelle attività minerarie ad Halmahera sono coinvolte aziende francesi, tedesche, indonesiane e cinesi.

Si stima che nell’isola di Halmahera vivano tra i 300 e i 500 Hongana Manyawa incontattati. Vaste aree del loro territorio sono state già assegnate a compagnie minerarie, tra cui la Weda Bay Nickel (WBN) (una compagnia di cui la francese Eramet è comproprietaria). La compagnia chimica tedesca BASF sta pianificando di collaborare con Eramet alla costruzione di una raffineria ad Halmahera.
Survival ricorda che la distruzione della terra degli Hongana Manyawa è illegale secondo la legge internazionale, perché necessario il loro Consenso Libero, Previo e Informato a qualsiasi progetto industriale nel loro territorio.
“Questo video documenta la tragedia in atto – commenta Caroline Pearce -. Dimostra che le attività di taglio del legno e di estrazione mineraria ad Halmahera stanno invadendo la foresta in cui vivono gli Hongana Manyawa mettendo a grave rischio la loro stessa sopravvivenza”.
L’organizzazione per i diritti dei popoli indigeni sta informando da mesi Eramet, BASF e le aziende che producono le auto elettriche sui disastrosi effetti collaterali delle loro attività. “Se le aziende continueranno anche dopo aver visto questo video, compiranno un atto di aperto e brutale disprezzo per la legge internazionale e per la vita umana”, ribadisce Pearce.
“Chiediamo al governo indonesiano di riconoscere e proteggere con urgenza il loro territorio”.