di Margherita Vetrano – Il 2023 è l’anno di Isabella Rossellini, artista green dai mille talenti.
Presente alla Festa del Cinema di Roma con il film “La chimera” “di Alice Rohrwacher, è stata protagonista di una premiazione accorata e familiare.
Venerdì 20 ottobre la Festa del Cinema di Roma le ha consegnato il premio alla carriera.

Avvolta in un elegante spolverino bianco ha calcato il red carpet al braccio di un cavaliere d’eccezione: Renzo Arbore, dispensando sorrisi al pubblico.
La coppia ha raggiunto poi la sala per la premiazione dove sono stati accolti da una standing ovation del pubblico.
Discreta, attenta, il suo intervento ha ripercorso le tappe della sua lunga quanto varia carriera.
“Oggi mi trovo in presenza di miei maestri di vita, come Renzo, che mi ha insegnato la grazia e l’allegria. La curiosità è il mio motore ma la benzina sono le risate”.
Da “corrispondente a New York” per “L’altra domenica”, a costumista per il padre, il regista Roberto Rossellini, diventando poi modella ed attrice, ha intrapreso ruoli chiave nel mondo dello spettacolo e collezionato successi.
Benché nota in tutto il mondo, Isabella mantiene quell’aria sbarazzina degli inizi ed una disponibilità al dialogo, affascinanti.

“Isabella l’adoriamo per quello che è. Ha avuto tutto: due genitori che sono stati la storia del cinema ed hanno cambiato la vita di molte persone. Una carriera sfolgorante. Eppure la sua umanità la rende vicina. E’ incredibile”, dice di lei la regista Alice Rohrwacher.
“Siamo portati a pensare che le icone siano qualcosa di fisso e invece lei ci insegna che si può essere vivi e continuare a cambiare continuamente”.
Quando la carriera cinematografica di Isabella langue e la casa Lancôme non rinnova il contratto, arriva la svolta.
Anziché abbandonarsi alla depressione per il tempo che passa, si iscrive alla facoltà di etologia, assecondando una delle sue grandi passioni d’infanzia e si prende del tempo per riflettere sui suoi sogni inespressi, fra i quali, la regia.
“Nel 2006 ho girato il mio primo film “Mio padre avrebbe compiuto cent’anni” insieme al regista svedese Guy Maddin“. Ricorda Isabella. “Lo stile così semplice, i fotogrammi antichi, graffiati e la piccola troupe mi hanno ispirata!”
Il film è acquistato da Robert Redford che lo programma sul suo canale Sundance e commissiona a Isabella una serie di corti dedicati ai comportamenti sessuali degli animali: “Green porno”.

“Vedendo il film muto di George Méliès, “A trip to the moon”, ho imparato tutto”, prosegue Isabella: “Volevo provocare allegria e sorpresa coi miei film. Pensai a Buster Keaton e assunsi la sua espressione attonita nei i miei corti. Ho girato ed interpretato una cinquantina di corti e degli script teatrali.
Riuscire a parlare di natura e ambiente e farlo da regista, è stato fondamentale. Il mio impegno per l’ambiente è diventato più concreto.
Perché ci ho messo tanto a diventare regista? Perché per le donne è un po’ più difficile, almeno per quelle della mia generazione”.
Oggi Isabella vive in una bio-fattoria in New Jersey dove alleva pecore e produce lana.
La sua laurea in etologia l’ha aiutata a realizzare quest’ennesimo sogno e ci si domanda, sentendola parlare, da dove derivi tanto slancio ed inarrestabile voglia di fare, in ogni settore.
“Da bambina ho sofferto di scoliosi, a causa della quale ho subito due interventi importanti, con conseguenti lunghi ricoveri e dolorosi post-operatori. Faccio tanto, tutto e subito, perché non so se tra qualche mese potrò ancora camminare o fare altro nella mia vita”.
Anche per questo motivo, la copertina di Vogue di Ottobre 2023 a lei dedicata la ritrae con le rughe della sua età: “Ho sofferto talmente tanto che non voglio soffrire ancora!”, sottolinea.
Prima di salutare il suo pubblico, Isabella rivolge un ultimo pensiero: “E’ più importante cosa dire, non il come, la strada, poi, si trova sempre“.
