di Margherita Vetrano – Spente le luci sul red carpet della Festa del Cinema di Roma sabato 28 ottobre sono stati proclamati i vincitori della Progressive Cinema Competition: “Pedagio“ e “Blaga’s lessons“.
Votato come miglior film “Pedagio” racconta la storia di Tiquinho e sua madre, uniti e divisi dall’omosessualità di lui.
Nell’ambiente mefitico di una San Paolo decadente, Suellen lavora come casellante in un Pedagio, appunto.
Escogiterà un piano per racimolare soldi ed iscrivere il figlio ad un corso di rieducazione sessuale.
Ma l’imprevisto è dietro l’angolo e l’ipocrisia delle convenzioni lascerà il posto alla sincerità dei buoni sentimenti.
La regista Carolina Markowicz racconta in soli 98′ una vicenda circolare e struggente, sospesa tra ironia e crudo realismo.
Gran Premio della Giuria per “Blaga’s lessons“ coi suoi toni cupi, i ritmi incalzanti e l’atmosfera piatta.
Gli echi di una nostalgia da “guerra fredda” in una nazione (la Bulgaria) difficile, per stessa ammissione dei suoi protagonisti, sono il primo elemento d’attenzione.
La storia di Blaga, rigorosa insegnante in pensione che vuole dare una degna sepoltura al marito, si perde dopo i primi fotogrammi, lasciando il posto a qualcosa di più potente dell’ostinazione.
La sua energia, la voglia di non rinunciare al suo progetto la proiettano anni luce oltre la donna che è stata aprendole le porte di una nuova dimensione: dura, feroce, letale.
I 114′ scivolano adrenalinici incontro ad un finale inatteso e disturbante.
Eccellente prova di regia e sceneggiatura per Stephan Komandarev, già candidato all’Oscar nel 2008 e a Cannes nel 2017.

il bilancio della Festa del Cinema di Roma risulta positivo e ricco di proposte interessanti anche non premiate.
Difficile fare una classifica dei 5 film più belli ma è possibile però stilare una piccola lista
- Palazzina LAF è il grido di un’Italia che rivendica giustizia. L’escalation di Caterino Lamanna all’ILVA di Taranto a fine anni novanta, commuove e avvince. L’ignoranza al servizio del potere, racconta una piaga della storia del Paese, meravigliosamente ritratta. Michele Riondino gira e interpreta un film vero. Elio Germano incarna brillantemente la corruzione.
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i 5 film più belli della Festa del Cinema di Roma: Palazzina LAF (Foto: Festa del Cinema di Roma Official)
- La zona d’interesse di Jonathan Glazer traspone cinematograficamente l’omonimo romanzo di Martin Amis. La famiglia Hoss abita accanto ad una struttura molto singolare: il campo di concentramento di Auschwitz, in piena attività. Ciò non sembra turbarne le abitudini e la serenità della loro vita quotidiana. Adulti e bambini si muovono incuranti delle grida e della cenere che, occasionalmente piove su di loro. Gran Premio Speciale della Giuria a Cannes 2023.
- Death is a problem for the living (La morte è un problema dei vivi) racconta di Arto e Risto, disastrati mentalmente e socialmente, in una Finlandia attonita. La loro attività agghiacciante è messa in scena con sguardo ironico dal regista Teemu Nikki già vincitore a Venezia 2021. Un omaggio ad Aki Kaurismaki di Leningrad Cowboys meet Moses per un noir godibilissimo.
- La passion de Dodin Bouffant è un ritorno al grande cinema. Juliette Binoche e Benoit Magimel, in stato di grazia, fanno sognare con un racconto d’altri tempi. La cura del dettaglio, la ricchezza scenografica sono solo l’ambiente nel quale i loro personaggi si muovono silenziosi ed attenti. La regia fatta di sguardi e pause ma anche di gesti e lunghi piani sequenza ha tutto il fascino struggente delle grandi storie d’amore. Tran Anh Hung compone la sua dichiarazione d’amore alla Francia, al suo cibo e alle sue atmosfere, come un pittore impressionista.
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The Performance, presentato in anteprima mondiale è il film nato dalla collaborazione tra i fratelli Shira e Jeremy Piven, rispettivamente regista e attore. Tratto dall’omonimo racconto di Arthur Miller, con una fotografia magistrale, “The performance” inanella quadri di un tempo che fu, a cavallo del 1940, tra New York e l’Europa Centrale. Umano, disperato, attuale è il racconto dell’inseguimento del successo, ad ogni costo. Le scene di ballo si incastonano in una tensione emotiva altissima che non abbandona mai lo spettatore. Geniale l’interpretazione di Robert Carlyle in costante equilibrio tra vittima e carnefice.

Se questi sono, secondo noi, i 5 film più belli della Festa del Cinema di Roma, molti altri sono i film che meritano una menzione, fra i quali: l’esordio alla regia di Paola Cortellesi in “C’è ancora domani“, “Mi fanno male i capelli” dedicato a Monica Vitti, “Past Lives”, “Un giorno tutto questo sarà tuo”, “Un amor” e “All of us strangers”.
Buona anche la selezione di cortometraggi come “Unfitting” di Giovanna Mezzogiorno e “Mur” di Kashia Smutniak e documentari, fra i quali “Io, noi e Giorgio” di Riccardo Milani.
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