di Margherita Vetrano – Di ritorno da un viaggio a Lisbona si porta a casa la magia di un luogo libero e leggero ma soprattutto la consapevolezza che sia anche la “capitale dell’addio al celibato/nubilato”.
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Contano le azulejos che decorano palazzi e abitazioni; conta la magia dell’architettura manuelina e dei pinnacoli “Moreschi” che si ergono sulla città.
Gli svolazzi liberty del Mercado e le guglie gotiche del Monastero dos Jerónimos sono naturalmente illuminati dai pavimenti piastrellati in candidi marmi lucidi.
La storia di una città senza tempo ora percorsa da carrozzelle ora da tram in legno, si fonde con la natura.
Il vento muove nuvole veloci e l’aria pulita spazza un cielo vivido che riflette il fiume Tago. Un fiume-oceano che col suo estuario lì va a tuffarsi.

In questo teatro naturale le etnie si mescolano in un affascinante andirivieni antropologico, dove tutte le razze sono una.
Ma è la musica che pervade quest’aria satura di sentimento.
Sono gli artisti di strada che narrano i luoghi con qualsiasi strumento ed ognuno scatena una suggestione anche in anfratti nascosti, dove un mirador può diventare una pista di Fandango a cielo aperto.
Forse è per questo spirito libero che pervade la città che incontrare lo sguardo dei passanti può suscitare uno scambio di sorrisi.
Forse è questa leggerezza che sembra aver fatto di Lisbona la “capitale dell’addio al celibato/nubilato”.
Il fenomeno è evidente ad un occhio attento, quando gruppetti di ragazzi in camicia hawaiana o di ragazze capitanate da una sposa cinta da velo o corona di fiori, attraversano le “rua”.
A qualsiasi ora del giorno o della notte, le combriccole marciano ciarliere, ora posando per una foto ricordo, ora facendo il bagno nella fontana.

Senza predilezione di nazionalità, Lisbona li accoglie tutti e li mescola in un unico grande popolo.
“Lisbona è viva e libera. Non serve molto altro per festeggiare!”
dice Marianna a B-Hop magazine, prossima alle nozze.
“Quando ho deciso di festeggiare il mio addio al celibato non ho avuto dubbi!”, aggiunge Liam, inglese di Cambridge:
“Lisbona è lo specchio dei nostri tempi, dinamica e moderna ma anche un po’ pazza, come me”.
Può capitare di vedere “promesse spose” ballare con venditori ambulanti o vecchie signore scattare selfie con futuri sposi imberbi.

Siamo dunque davanti ad un fenomeno sociologico interessante.
Le mete facilmente raggiungibili a piedi ma anche l’efficienza dei trasporti urbani, la contaminazione etnica e la ricca storia che unisce culture oceaniche con la tradizione mediterranea, sono solo alcune delle peculiarità della città.
L’amore per la musica, il buon cibo e l’accoglienza della popolazione sono un’allettante incentivo a trascorrere la propria festa di addio al celibato o nubilato, in una città allegra e rilassante come Lisbona.
