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Home L'altrove

Il Giardino della Kolymbethra, piccolo Eden nella Valle dei Templi

Ad Agrigento, in Sicilia, un affascinante luogo da scoprire. Gestito dal Fai, è di grande valore paesaggistico, storico, archeologico, botanico e agricolo

di Patrizia Caiffa
18 Novembre 2022
in L'altrove
Tempo di Lettura: 3 mins read
71 1
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Vista panoramica Giardino della Kolymbethra

foto: P.Caiffa

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https://www.b-hop.it/wp-content/uploads/2022/11/draft_1668263707254010_audio.mp3

 

di Patrizia Caiffa – Il Giardino della Kolymbethra ad Agrigento, all’interno della Valle dei Templi, è un piccolo Eden da visitare in ogni stagione. E’ una rigogliosa distesa di alberi di agrumi, olivi secolari, mandorle, carrubi, melograni, mele cotogne, mirto e piante mediterranee incuneata in un canyon, tra antichi ipogei e ponticelli di legno su canali e cisterne d’acqua per l’irrigazione (le gebbie), con una storia antichissima.

Le origini della Kolymbethra risalgono all’epoca della colonizzazione greca in Sicilia nel 500 a.c. e sono legate alla sviluppo dell’antica città di Akragas sulla rupe Atenea, che all’epoca contava almeno 200.00 abitanti, tra cui il famoso medico-filosofo Empedocle.

Giardino della Kolymbethra
Giardino della Kolymbethra – foto: P.Caiffa

Della Kolymbethra parla anche lo storico Diodoro Siculo, raccontando che nel 480 a.c. il tiranno Terone affidò all’architetto Feace il compito di progettare un sistema idrico per approvvigionare Akragas.

Grazie a questo intelligente sistema di canali i greci riuscirono a trasformare il luogo in un florido giardino: il verde della Kolymbethra contrasta infatti con il colore giallo sabbia della terra e della pietra degli antichi templi.

Del rigoglioso giardino si ha traccia anche in testi medievali. Nei secoli successivi passò alla Chiesa che introdusse gli agrumi. Il periodo di massimo splendore fu tra il XIX e XX secolo, quando divenne una delle mete imprescindibili del Grand Tour, l’affascinante viaggio nell’Europa continentale che portò tanti aristocratici, letterati e personaggi famosi, tra cui Goethe, fino in Sicilia.

Vista panoramica Giardino Kolymbetra
Vista panoramica Giardino Kolymbetra – foto: P.Caiffa

In anni recenti era caduto in uno stato di completo abbandono, sommerso dai rovi. ma nel 1999 la Regione Sicilia lo ha affidato in concessione al Fai, il Fondo per l’ambiente italiano, che lo ha riaperto nel 2001. Oltre alla gestione e cura, è stato avviato un lavoro di salvaguardia di una ventina di specie di antichi agrumi qui conservati, su un totale di circa 650 alberi.

Albero di bergamotto
Albero di bergamotto – foto: P.Caiffa

Per arrivarci, subito dopo il Tempio dei Dioscuri si scende una breve rampa di scalini in calcarenite e si gode già una splendida vista sul giardino.

Alla biglietteria vi accoglieranno con un sorriso e avranno piacere di condividere con voi nozioni storiche, aneddoti e curiosità, indicandovi i punti più panoramici. A disposizione dei visitatori anche confetture realizzate proprio con gli agrumi raccolti in inverno, mentre in primavera ci si lascia inebriare dal profumo delle zagare.

Antica specie di limone
Antica specie di limone – foto: P.Caiffa

Spesso vengono organizzate visite guidate gratuite e nuovi percorsi per vedere gli ipogei e antiche sepolture scavate nella roccia, molto interessanti dal punto di vista archeologico, speleologico e naturalistico.

Risaliti dall’Eden la visita continua nella più famosa e spettacolare Valle per ammirare, tra gli altri, il Tempio della Concordia, il Tempio di Ercole, il Tempio di Giunone e il Tempio di Giove, in una lunga e affascinante passeggiata a ritroso nel tempo, immaginando la presenza dei greci di Akragas in terra sicula.

Tempio-Giove-Valle-Templi
Tempio di Giove, Valle dei Templi – foto: P.Caiffa

Per arrivare al Giardino della Kolymbethra entrare dall’ingresso V della Valle dei Templi: è necessario acquistare il biglietto per il parco archeologico (10 euro, aperto fino alle 20), più quello per la Kolymbretha (7 euro), che è invece aperto dalle 10 alle 15. Un’ora è sufficiente per una visita rilassata.

Ascolta anche il podcast:

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Patrizia Caiffa

Patrizia Caiffa

Direttrice responsabile di B-hop magazine. Giornalista professionista, lavoro dal '98 all'agenzia Sir. Laureata in Lingue e letterature straniere moderne, scrivo anche libri e viaggio (tanto) nel Sud del mondo. Curiosa di nuove avventure, dentro e fuori di me, ho voluto B-hop per portare bellezza, fiducia e consapevolezza nel mondo dell'informazione.

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