di Marco Regi – Il 59° Festival di Nuova Consonanza “Musica in movimento” si è inaugurato il 13 novembre 2022 al Teatro Palladium di Roma, con un suggestivo concerto dal titolo Carmina Nuptialia, un melologo in cinque quadri su testi di Gaio Valerio Catullo, per le musiche in prima esecuzione assoluta di Fausto Sebastiani, Enrico Marocchini, Matteo D’Amico, Giovanni Guaccero e Stefano Cucci.
La voce del bravissimo attore Roberto Herlitzka recitava in latino ed è riuscita ad appassionare un pubblico numeroso e concentrato.

L’ensemble era composto dal trio di percussioni Ars Ludi (Antonio Caggiano, Rodolfo Rossi e Gianluca Ruggeri), a cui di recente è stato assegnato il Leone d’Argento de La Biennale Musica di Venezia, accompagnato da un trio di ottoni e dalle voci del Ready Made Ensemble, con la direzione di Enrico Marocchini.

Il testo è stato ideato partendo dal “carme LXI”, un “canto di nozze” che Catullo dedica ad una coppia di amici, in cui si alternava l’ambiente allegro del festeggiamento con riflessioni del poeta sia personali che con altri protagonisti.
Si assisteva ad una doppia dimensione della drammaturgia: vi era il coro a cui era affidata la riflessione collettiva e il canto, mentre la voce recitante interpretava le liriche che esprimevano l’intimità del poeta ed una tagliente osservazione delle abitudini romane.
I cinque quadri hanno restituito coerenza e originalità compositiva nella loro diversità: in O Hymenaee Hymen di Sebastiani, dal carattere intimo, il coro evocava Imeneo, la divinità delle nozze, con una vocalità che alternava sussurrato e intonazione omoritmica. Questo si alternava con la voce narrante intenta alla recitazione di tre poesie, nelle quali Catullo esprime l’amore per Lesbia. La narrazione era sostenuta dai suoni tenuti dell’ensemble, cangianti nel timbro e articolati in moduli ricorrenti e variati.
Sed moraris, abit dies di Marocchini, dal tratto più estroverso, accostava una prima poesia ironica e scherzosa alle ultime due di denuncia del comportamento di Giulio Cesare e del suo comandante Mamurra, accusato di accumulare ricchezze e di corruzione politica. Il coro intonava melodie ispirate ai modi greci, mentre l’ensemble eseguiva sezioni musicali di tipo politonale.
Tollite, o pueri, faces di D’Amico, tornava all’argomento amoroso con tre poesie musicate con sapienza contrappuntistica e riferimenti modali nella parte corale, mentre l’ensemble dialogava con la voce narrante articolando moduli scalari spesso dissonanti. Le tematiche andavano dall’invocazione per un incontro amoroso, alla passione di Lesbia verso un altro uomo ed infine all’attenzione di Catullo verso un giovane, abitudini ammesse nell’antichità.
Qui potis est? di Guaccero è dedicato al ricordo dell’amore per Lesbia, alla felicità perduta di Catullo e alla supplica agli dei perché lo aiutino a superare il dolore. Nel rapporto con il testo la musica restituiva un senso di nostalgia attraverso un dialogo agile ed espressivo; il coro enunciava elementi imitativi e gli strumenti si snodavano in un’armonia allargata a tratti di tipo brasiliano.
Non diu remoratus est di Cucci è apparso come un omaggio alla bellezza e alla leggerezza del verso poetico catulliano, rappresentata ad esempio dal famoso aforisma “Odio e amo”. Il brano era costruito su due temi: il coro intonava armonie e ritmi dal velato sapore arcaico mentre la voce recitante era incastonata nella cornice sonora, morbida e sfumata, che fungeva da sfondo e da commento.

Il 59° Festival di Nuova Consonanza si concluderà il 18 dicembre 2022 e il prossimo appuntamento sarà sabato 26 novembre al Teatro di Villa Torlonia con Ego Te Absolvo, un atto unico su testo di Cinzia della Ciana per la musica di Roberta Vacca.
Ultima notizia interessante ci giunge dal sottotitolo del quadro di Sebastiani “in occasione dei 30 anni di attività di Fausto Sebastiani”, che indicava un suo anniversario e ricordava il progetto Microcosmo 60/30, una serie di concerti e tavole rotonde svoltesi durante il 2022 a testimonianza del suo lavoro compositivo, in cui ha presentato quattro melologhi, reputando questa forma per lui necessaria: “Sono sedotto dalle possibilità che possono nascere dalla relazione tra la composizione e un testo e
sono convinto che ogni parola, ogni nostro atto non siano fini a se stessi, ma si trascinino dietro una quantità di risonanze emozionali collettive”.
I concerti successivi dedicati a Sebastiani saranno il 25 novembre presso il Teatro Palladium per la Stagione di Roma Tre Orchestra 2022 – 2023, con l’esecuzione del melologo Delwende (Premio Siae Classici d’oggi 2018) su testo di Sandro Cappelletto; il 27 novembre presso la Basilica di San Vitale per il Festival Internazionale L’architasto: il clavicembalo, con Francesco D’Orazio al violino che interpreterà Agape; infine, si segnala il 10 dicembre la presentazione di Erratic Time I per la Stagione del G.A.M.O. di Firenze.