di Giulia Segna – Siamo in piena estate, eppure l’aria è fredda e durante la notte è addirittura grandinato: gli effetti dei cambiamenti climatici si fanno sentire forti e chiari anche nella località lombarda di Leffe (BG), in Valseriana. “A causa del maltempo”, esordisce Adriano Galizzi, giovane imprenditore agricolo, “non posso portarvi tra i campi di mais ma vi racconto volentieri la mia storia, mostrandovi i nostri prodotti”.
Si tratta di gallette, farine e alimenti da forno, il cui comune denominatore è la materia prima: i mais antichi del territorio. Adriano ha 33 anni ma quando ha avviato l’azienda Agrigal ne aveva solo 24, si era appena laureato in ingegneria gestionale ed era guidato da un piccolo grande sogno, quello di applicare le sue conoscenze tecnologiche all’agricoltura.
“Ero completamente neofita, ho iniziato con 1 ettaro di terra tanto per sperimentare”, prosegue, “gli errori commessi sono stati tanti perché imparavo man mano che facevo, ma poi sono anche arrivate molte soddisfazioni e ottimi risultati”. Altro che! Oggi Agrigal fattura 700.000€ l’anno, conta 6 dipendenti – età media 27 anni –, e le piantagioni di mais si estendono per 10 ettari.
“Abbiamo iniziato con la raccolta a mano”, afferma, “poi le competenze di ognuno hanno modernizzato il sistema ma
l’obiettivo è rimasto quello di sempre: fornire buon cibo alle persone.”
I prodotti a marchio Agrigal possono essere acquistati online, nei mercati agricoli e nei supermercati che valorizzano la filiera corta e territoriale.
Le pannocchie che ci mostra sono una vera sorpresa: le sfumature cromatiche vanno dal rosso amaranto all’arancio ramato; la struttura dei chicchi è variegata, alcuni sono tondi e lisci, altri appuntiti e spinosi. Il mais puro, come quello che lavora Adriano, rende molto meno di quello ibrido, preferito dalla grande industria, ma la qualità – neanche a dirlo – è nettamente superiore.
“Dal 2014 ad oggi Agrigal è cresciuta molto”, conclude lui con orgoglio, “ma i traguardi che vogliamo raggiungere sono ancora tanti”. E noi, non possiamo che augurargli il meglio.
– Questo reportage rientra nel progetto “Belle notizie in viaggio in Lombardia: alla scoperta di antiche arti e mestieri che rivivono grazie ai giovani”, con il patrocinio della Fondazione Cariplo.
Leggi anche:
- Marco, giovane liutaio lombardo che coniuga innovazione e tradizione
- Da Milano alla cascina di campagna: l’agriturismo degli “animali felici” di Federica
- Mugnai in un antico mulino ad acqua: la storia di Mattia e Flavio
- Salvare dall’estinzione le pecore ciuta della Valtellina: il progetto di Tommaso