Un itinerario sui luoghi del cinema e della letteratura in Sicilia tra le province di Palermo, Catania, Messina, Ragusa e Siracusa. E’ il viaggio educational proposto da Addiopizzo travel – il turismo etico a sostegno di chi ha detto di no alla mafia – per mostrare a giornalisti, blogger e operatori turistici tanti miti siciliani da svelare e smentire: il mito dei pescatori, il mito del vulcano, il mito del carattere del siciliano e il mito del “mito del Padrino”.
L’iniziativa – che si svolgerà dal 17 al 20 marzo – rientra nell’ambito del progetto Programma Sensi Contemporanei – APQ – Azioni di sistema per il Turismo, promosso e finanziato dall’Agenzia per la Coesione Territoriale e dal Dipartimento del Turismo Regione Sicilia. Le tappe previste sono: Catania città, l’Etna, la Riviera dei Ciclopi, Savoca e Letojanni.
Villa Di Bella
“Tanti film hanno raccontato della Sicilia e dei siciliani: molti hanno cercato di descrivere il carattere di una terra fascinosa e dannata; pochi, forse, sono riusciti a farlo senza cadere in facili cliché”, osserva Addiopizzo travel.
“Ma l’essenza di questa terra – contemporaneamente luogo di dominazioni e di ribellioni, dal carattere indolente ma operoso, che ancora oggi oscilla fra tradizione e ricerca di modernità – la si coglie solo attraversandola con la voglia e la pazienza di scoprirla”, precisano i promotori.
Dal mare al vulcano, dalla città ai piccoli borghi di pescatori, il viaggio propone di conoscere la Sicilia attraverso la macchina da presa di chi ha deciso di raccontarla per immagini o di ambientare qui i propri film; e che ha contribuito, nel bene e nel male, ad alimentare miti e credenze su questa terra, che di mitologia vive sin dal mondo antico. Dalla mitologia sarà raccontato il presente, per comprendere quanto di vero ci sia in quelle rappresentazioni, e quanto di immaginario. Cercando di conoscere, attraverso i fotogrammi delle pellicole più famose, come il cinema ha rappresentato, fra favola e realtà, la Sicilia.
Ecco i miti che verranno raccontati:
dal film “Storia di una capinera”
IL MITO DEL CARATTERE DEL SICILIANO: Catania Per circa un secolo il maschio siciliano è stato interpretato attraverso il mito che Cavalleria Rusticana, l’opera più famosa di Pietro Mascagni, ha contribuito a diffondere nel mondo anglosassone e a ruota nel resto dell’Occidente: quello dell’uomo focoso e passionale da un lato, omertoso dall’altro. Il racconto di una Sicilia abitata da uomini taciturni e che “si fanno i fatti propri”, ma anche focosi e pronti a uccidere per il loro amore, ha contribuito ad interpretare per decenni persino il fenomeno mafioso come un aspetto folkloristico del carattere dei siciliani, quello irascibile e pronto alla violenza per risolvere questioni d’onore, ma omertoso e dedito alla silenziosa giustizia sommaria. Il centro di Catania permette di raccontare questo mito, a partire dal film/romanzo il Bellantonio, ma anche i Vicerè e Storia di una capinera, che accennano alla formazione dei giovani di qualche secolo fa, tutti girati fra via dei Crociferi e il Monastero dei Benedettini.
dal film “La terra trema” di Visconti
IL MITO DEI PESCATORI: la riviera dei Ciclopi Non solo un mestiere ma vera e propria condizione dell’essere, i pescatori sono protagonisti da sempre della vita economica e sociale siciliana, tanto da avere propri usi e modi di vivere, oltre che proprie feste religiose. Se ieri Verga dedicava loro i Malavoglia, raccontato attraverso la cinepresa di Luchino Visconti, oggi la cooperativa Gente di Mare incarna il pescatore moderno che si consorzia con altri suoi colleghi per combattere lo strapotere delle multinazionali del pesce, lavorando nel rispetto delle ultime normative europee in quello che è un ecosistema, il mare, da preservare.
IL MITO DEL VULCANO – l’Etna dalle pendici alla cima
Oggetto mitico che rappresenta la Sicilia nell’immaginario collettivo, l’Etna è croce e delizia del territorio, condizionandolo in un senso – distruzione e continua ricostruzione, cambiamenti morfologici – e nell’altro – terreno fertile, produzioni agroalimentari uniche, risorsa naturalistica e turistica. Fa da sfondo a film di generi completamente diversi, da Storia di una Capinera a Guerre Stellari, proprio per il suo paesaggio lunare e mitico, che è anche simbolo della creazione ed evoluzione della terra, attraverso il fuoco, il magma, le colate laviche: se ieri il vulcano ha creato l’attuale morfologia del catanese, oggi è fonte di produzioni tipiche uniche nel loro genere, come vini, miele, mandarini e mele, castagne. Assaggiare il territorio quindi, diventa un fattore di conoscenza oltre che di gusto.
IL MITO DEL “MITO DEL PADRINO”: Savoca e Letojanni
Salendo a Savoca, sulla costa jonica della Sicilia, si trova questo borgo siciliano, che grazie all’abbandono durante gli anni del boom economico si è preservato intatto come era prima della seconda guerra mondiale: un tipico paese di campagna siciliana, tanto da fare innamorare a prima vista Francis Ford Coppola che lo scelse per essere la sua “Corleone” per il film Il Padrino. Oltre alla qualità artistica e alla sua presenza nella storia del cinema, il film è entrato nella cultura popolare come raffigurazione esemplare della Sicilia terra di mafia e dei gangster italoamericani. Savoca da quel film ha tratto grande notorietà e flussi turistici di cinefili e amanti del mito del Padrino. Ma oggi ci si interroga anche su questo tipo di turismo, legato ad un immaginario incredibilmente forte ma altrettanto finto, che non si preoccupa di raccontare la complessità del fenomeno mafioso e l’anima del territorio siciliano.
A Savoca c’è anche una comunità che resiste a questo filone di turismo, cercando di promuovere i prodotti tipici locali e le risorse artistiche per “salvare l’anima di Savoca”. Più giù, a Letojanni, un famoso barbiere apre ancora oggi, ogni giorno, la sua bottega: quello che ospitò un altro famoso film che racconta la mafia, “Johnny Stecchino”. “Stavolta però per seppellirla con una risata”.
Addiopizzo travel ha anche lanciato in questi giorni un concorso fotografico aperto a tutti i viaggiatori, intitolato: “Educhiamo alla bellezza”. Qui tutte le info per partecipare.
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