C’è una Roma di belle persone, solidale, che vuole essere presente sul territorio e unire le forze contro il degrado, la criminalità e l’abbandono. Al di là di quale sarà il futuro sindaco della capitale, nasce intanto nelle periferie un significativo e ambizioso progetto. Si chiama “Radio Impegno“, una web radio notturna che ha lo scopo di fare rete tra le realtà della società civile sul territorio e diffondere in tutta la città la passione civica, la solidarietà, la cultura della legalità, la lotta alla povertà.
La periferia è quella del quartiere Corviale, luogo simbolo di edilizia scriteriata che crea disagio sociale e alimenta fenomeni di mafia e criminalità. Case popolari, un edificio-mostro degli anni ’70 lungo un chilometro e abitato da 1200 famiglie, che i romani chiamano il “Serpentone”.

L’iniziativa ha preso il via a fine maggio e riunisce già 40 associazioni, ma l’obiettivo è arrivare a fine anno almeno a 100. E’ nata come reazione ad un incendio doloso che sette mesi fa, il 13 novembre 2015, ha colpito i locali del “Calciosociale“, un luogo dedicato a tutte le religioni e culture con lo scopo di creare integrazione. L’inchiesta è in mano all’antimafia e ancora non si sa chi siano stati i responsabili. Il brutto episodio, invece di annichilire e impaurire la cittadinanza, ha generato una risposta coraggiosa. Contro mafia e criminalità, si sa, l’unione fa la forza. Così anche a Roma persone e associazioni si sono unite per fare rete. Hanno discusso sei mesi per ideare l’ambizioso progetto.
Oggi si autotassano per pagare gli spazi al Campo dei miracoli, la sede del Calciosociale, e danno vita una avventura nuova ed in controtendenza rispetto all’indifferenza e all’abbandono in cui versa la capitale. Un canale di controinformazione libero e indipendente con pochissimi giornalisti e deejay, fatto soprattutto di persone, storie, esperienze. Si riparte dalle periferie per risvegliare le coscienze, per risvegliare Roma.
La diretta si apre con una “Buonanotte” a mezzanotte e da allora Radio Impegno va in onda fino alle 7 del mattino (il livestream è reperibile anche di giorno oppure si possono riascoltare le puntate su Youtube). La programmazione di ogni notte sarà gestita, a turno, da una singola associazione. Nel lungo elenco figurano già tantissime organizzazioni note e meno note, di estrazione diversa. Tra i nomi famosi Libera, le Acli, l’Agesci, l’Arci ma ci sono anche tante piccole esperienze interessanti del territorio, come case famiglia, condomini solidali, “poeti sociali”, orti urbani, realtà che fanno cooperazione nel Sud del mondo. Tanti anche i testimonial d’eccezione nel video di presentazione: don Luigi Ciotti, ovviamente, Ricky Tognazzi, Zoro e cittadini comuni che hanno dato contenuti alla parola “impegno”.
La prima puntata è stata una lunga staffetta in cui le associazioni si sono presentate, hanno parlato di sé e delle motivazioni che li hanno spinti a partecipare. Ospite d’onore, il capo della polizia Franco Gabrielli, che ha avuto parole entusiastiche per l’iniziativa: “Se a Corviale è possibile una esperienza così, allora è possibile in tutta la città”. La radio, ha detto, “è uno strumento per amplificare nell’etere la vostra azione e contaminare positivamente le menti, in una società sempre più isolata e chiusa, che vede gli altri come diversi che insidiano il nostro ‘poco’”.
“Oramai sono periferie anche tanti posti di Roma che sulla carta non lo sono, perché la crisi è generale e l’abbandono e ovunque”, sostiene Massimo Vallati, responsabile di Radio Impegno e del Calciosociale. “Siamo consapevoli che è un esperimento difficile – ammette -. Oggi ognuno porta avanti il suo orticello e la sua bandiera. Noi vogliamo procedere invece con il metodo della partecipazione collettiva e del consenso. I nostri punti di forza sono la diversità e la pluralità”. Tra i tanti obiettivi della radio, “la denuncia delle piccole e grandi prepotenze della criminalità e l’invito alla cittadinanza a partecipare alla vita sociale e politica della città”. “Vogliamo essere da stimolo ad una informazione oramai addomesticata – prosegue Vallati – che non ha più il coraggio di denunciare, fare inchieste su certi temi. Vogliamo seminare e creare una coscienza forte: ogni associazione è libera di portare avanti la propria battaglia e tutti insieme realizzeremo un racconto corale”.
“In pochi giorni abbiamo incontrato tantissime belle persone, giovani e adulti, che spendono le loro migliori energie nell’impegno sociale. Roma sta cadendo a pezzi – conclude Vallati – e forse nessun sindaco sarà in grado di risollevare davvero le sorti della nostra città. Crediamo nelle iniziative dal basso per testimoniare che insieme la realtà può cambiare”.