Questo non è uno scoop ma solo una bella notizia, di quelle che ormai difficilmente trovano spazio nei media mainstream. Mercoledì 8 giugno, alle 7 del mattino, la missione congiunta MOAS- Migrant Offshore Aid Station (l’iniziativa finanziata da privati per salvare vite umane) ed Emergency è riuscita a salvare dalle acque minacciose del Mediterraneo 127 migranti.
127 volti, storie, culture, sogni, esperienze. La missione era partita due giorni prima dal porto di Malta con Topaz Responder, una nave lunga 52 metri con a bordo due gommoni di salvataggio ad alta velocità, un equipaggio di 20 persone altamente specializzate tra personale di ricerca e soccorso, dottori ed infermieri ed un ambulatorio medico equipaggiato per garantire salvataggio in mare e cure ai migranti salvati.
Sono piccoli grandi e sconosciuti eroi, avvezzi ad affrontare la sofferenza ed il dolore, come tanti altri che quotidianamente mettono a repentaglio la loro vita. Queste persone sono impegnate in prima linea per salvare i migranti forzati, che oggi vengono sempre più descritti come minacce al nostro “poco avere”. Si sono commossi davanti alla bellezza di restituire la vita e la speranza di un domani migliore a persone considerate scarto, “walking dead”.
Come afferma il fondatore del MOAS Christopher Catrambone, maltese: “Nessuno merita di morire in mare e tutti hanno diritto di vivere”. E’ per questo che dal 2014 ad oggi la Fondazione MOAS è riuscita a salvare quasi 14.000 naufraghi.
Vogliamo aderire così – ringraziando chi salva le vite – alla prossima Giornata Mondiale del Rifugiato che si celebra ogni anno il 20 giugno.
Proprio in questi giorni l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (Unhcr) ha lanciato la campagna #WithRefugees che durerà fino al 19 settembre, che ha l’obiettivo di far conoscere i rifugiati attraverso i loro sogni e le loro speranze: prendersi cura della propria famiglia, avere un lavoro, andare a scuola, avere un posto da chiamare casa.
L’Unhcr lancia anche la petizione #WithRefugees per inviare un messaggio ai governi affinché lavorino insieme e facciano la loro parte per i rifugiati.
La petizione verrà presentata all’Assemblea generale delle Nazioni Unite a New York il 19 settembre, e chiederà ai governi di “garantire che ogni bambino rifugiato abbia un’educazione, che ogni famiglia rifugiata abbia un posto sicuro in cui vivere, che ogni rifugiato possa lavorare o acquisire nuove competenze per dare il suo contributo alla comunità”.
Gli eventi di celebrazione della Giornata mondiale prevedono nei prossimi giorni festival musicali, cene di solidarietà, incontri e concerti a Roma, Firenze, Parma. Il 20 giugno si svolgerà a Firenze la tavola rotonda #WithRefugees–Noi stiamo dalla parte di chi è costretto a fuggire (ore 11-13, presso la Regione Palazzo Strozzi Sacrati – Piazza Duomo, Sala Pegaso) e un concerto a ingresso gratuito.