Francesca Giammari è una donna romana come tante. Impiegata in una grande azienda, ha perso il lavoro in età matura e con quattro figli ma si è reinventata un’attività. Oggi, con la sua socia Elena, ha aperto una casa vacanze nel cuore di Roma, nel rione Monti.
Francesca ha un sorriso aperto e brillante, l’empatia è immediata. “Cecilia’s Terrace” affaccia sul Colosseo, un appartamento curato con amore e creatività, luminoso ed accogliente, la cornice ideale per una bella chiacchierata.
”Come molti ho perso il lavoro a causa di riorganizzazioni interne ad una grande società – racconta a b-hop -. Ma anche se lo stipendio è necessario, questa vicenda non mi ha intristita. Mi sentivo soffocare come dipendente e stavo diventando una persona sgradevole. Avevo voglia, forse bisogno, di cambiare vita. Gli anni di mobilità mi hanno poi dato la possibilità di concretizzare qualcosa. Ho lavorato nel volontariato e conosciuto belle persone. Questo mi ha dato fiducia ma non uno stipendio; con la mia socia, allora solo amica, ci siamo inventate un piccolo catering ma era poco remunerativo. Così abbiamo pensato ad un ostello della gioventù che si è però rivelato un investimento troppo al di sopra delle nostre possibilità. Lì ho pensato di mollare ma in fondo non avevo abbandonato l’idea e, ridimensionando il nostro progetto… ecco la casa vacanze! L’opportunità è nata dalla casa di famiglia di zia Cecilia, debitamente ristrutturata che offre come punto di forza il terrazzo luminoso e una vista panoramica. Da lì il nome.”
Un evento negativo come la perdita del lavoro può dunque essere considerato una liberazione e una rinascita; Francesca ammette di essere molto stimolata dall’attività in proprio, che la porta a rimboccarsi le maniche ogni mattina. Anche perché in una città come Roma la concorrenza è molta. Allora puntano su gentilezza, pulizia e disponibilità.
La formula “casa vacanze” non prevede la colazione come in un B&B ma solo l’affitto della casa per un determinato periodo. Una soluzione che si sta diffondendo sempre di più e si sta rivelando vincente! Da un lato si percepisce una ritrovata libertà e una grande flessibilità della nuova condizione, a fronte però del rischio di non potersi garantire una sicurezza da un punto di vista remunerativo né assistenziale.
“Credo che trovarsi senza lavoro sia una condizione terribile – aggiunge Francesca –. Se poi hai passato i 40 anni, sei madre e hai sempre lavorato, è difficile reinventarsi. Io sono stata fortunata perché ho incontrato persone positive che mi hanno aiutata e sostenuta, soprattutto nell’ambiente del volontariato, un’esperienza positiva perché rigenerante ed un’iniezione di fiducia verso il prossimo. Consiglio a tutti un’esperienza simile: non solo a chi come me ha perso il lavoro ma anche ai giovani, per non fermarsi e trovare lo stimolo per ripartire. A qualsiasi età è importante domandarsi cosa ci faccia sentire a nostro agio e lavorare in quell’ambito: solo così possiamo dare il meglio!”
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