di Giulia Segna – Lucrezia Piscopo è una giovane pittrice siciliana: con le sue opere vuole trasmettere pace, serenità e bellezza.
Il Green Market Festival, evento mensile ospitato nel complesso romano Città dell’Altra Economia, è stata l’occasione per artisti e artigiani emergenti di mostrarsi al grande pubblico.
Lampade dalle forme originali, borse di tessuto africano, complementi d’arredo ecosostenibili, quadri coloratissimi. Come quelli realizzati da Lucrezia Piscopo, ventinovenne siciliana da sempre appassionata di pittura.
“Dipingo da quando sono piccola”, racconta a B-hop magazine, “ma è durante la pandemia che qualcosa è scattato dentro di me- Avevo tanto tempo a disposizione e ho sperimentato più del solito, quindi ho deciso di riprendermi durante la creazione di un quadro e pubblicare il video sul mio canale Instagram”. Un gesto che, inaspettatamente, le ha fruttato molte visualizzazioni, commenti e lavori su commissione.

“Vendere una mia opera è sempre stato un sogno nel cassetto ma non avrei mai pensato che potesse accadere veramente!”
“La pittura è sempre stata solo un hobby e tutte le volte che gli amici mi domandavano se volessi mettere in vendita i miei quadri la risposta era no. Un po’ per gelosia, un po’ per incapacità di dare un valore economico alle opere e un po’ perché non credevo davvero in me stessa”.
Secondo Lucrezia, la scarsa fiducia in sé affonda le radici nel contesto familiare da cui proviene: “Sono nata in un piccolo paesino in provincia di Agrigento, da una famiglia molto religiosa e conservatrice, che non ha mai visto nell’arte un’opportunità professionale. Per i miei genitori la pittura va bene se rimane uno svago, altrimenti sottrae tempo prezioso al lavoro vero”.
Quando hai talento ma nessuno intorno a te lo valorizza, anzi lo ostacola, l’affermazione artistica è difficile da raggiungere. In effetti, prosegue: “Ho frequentato il liceo artistico per un mese, poi ho lasciato. Mia madre in quel periodo non nascondeva la preoccupazione per il mio futuro, sosteneva che l’arte non mi avrebbe assicurato una stabilità economica. E così anche quando, finito il liceo classico, ho proposto di iscrivermi all’Accademia, le reazioni sono state: ma non c’è qualcos’altro che ti piace? Qualcosa che possa garantirti un lavoro?

La forza di credere in sé stessa e nei sogni che ha, oggi Lucrezia la prende dai followers su Instagram, che le lasciano messaggi di complimenti, le commissionano pezzi, la pubblicizzano altrove. “Era difficilissimo all’inizio dare un valore economico ai miei quadri, poi nel tempo ho acquisito consapevolezza e ho imparato a farlo”.
La sua prospettiva sull’arte è cambiata: da semplice hobby ad attività lavorativa principale, sebbene la sua famiglia manifesti ancora grande scetticismo e non approvi questa scelta. “Cerco sempre il loro sostegno, ma ho finalmente trovato il coraggio di provarci, anche senza l’appoggio dei miei”.
Nei suoi coloratissimi quadri astratti c’è spesso il mare: “Non lo colloco solo in Sicilia ma lo penso come valore universale, connesso alla spensieratezza e alla serenità che normalmente il mare suscita, ovunque sia.
“Il mio obiettivo è trasmettere sensazioni di pace e positività a chi guarda le opere. L’utilizzo delle foglie d’oro, che simboleggiano la luce, mi aiuta molto nella veicolazione di questo messaggio”.

Ciò che la rende più felice, ammette, è “trasmettere felicità alle persone attraverso la mia arte, che siano acquirenti o semplici osservatori. E una cosa che mi contraddistingue da altri artisti è saper comunicare la mia arte, renderla accessibile e comprensibile a chiunque: amo raccontare con parole semplici le tecniche e le ispirazioni che stanno dietro ad ogni pezzo”.