(di Maria Ilaria De Bonis) – Stefania Sobrero, 52 anni, è un medico chirurgo esperto in agopuntura e medicina cinese. Ha uno studio a Roma e fa anche l’istruttrice di Qi Gong, pratica antichissima che unisce arti marziali, meditazione e medicina tradizionale cinese. In realtà non è stata sempre un medico: fino a 34 anni lavorava in banca. La sua storia è un esempio di come si possa cambiare traiettoria, seguendo i propri desideri più profondi anche da adulti.
“Noi non abbiamo limiti – afferma Stefania a b-hop – sono i condizionamenti sociali che ci fanno credere di averne. Dal punto di vista psicofisico possiamo sempre migliorare e fissare nuovi obiettivi. La nostra cultura ci condiziona moltissimo nel credere che sia tutto già scritto”.
Laureata a 25 anni in Economia e commercio con 110 e lode, Stefania vince una borsa di studio ed inizia a lavorare in un istituto di credito: “eravamo dieci ragazzi in tutta Italia, in pochi anni ho ottenuto diverse promozioni – racconta – e ho fatto carriera, sono entrata nel merchant banking: ero brava, ma continuavo a coltivare la mia passione per il Qi Gong e per la medicina tradizionale cinese”.
Durante i primi anni di università inizia “una ricerca anche interiore” che la porta in Cina, ad approfondire il massaggio tradizionale cinese e agopuntura, diplomandosi alla Beijing Univerisiy of Traditional Chinese Medicine and Pharmacology.
“Non avevo studiato medicina probabilmente perché non ho avuto la forza di impormi con i miei genitori”, ci confida. “L’idea era quella di ottenere un lavoro in tempi brevi, sicuro e ben pagato”.
Ma le scelte che non si fanno a vent’anni non è detto debbano rimanere delle opzioni ‘scartate’.
L’idea di essere un medico continua a far capolino nella sua testa: “Ho provato a pensare ad altri percorsi brevi, l’infermiera ad esempio, ma non funzionava. Dovevo essere medico! Ad un certo punto ho chiesto un’aspettativa dal lavoro e poi l’ho lasciato del tutto: non era possibile fare le due cose insieme. Mi sono iscritta a medicina a 36 anni e in sei anni mi sono laureata con 110 e lode!”.
Ma come si fa a ricominciare tutto da capo?
“Ho fatto una grande fatica ma ero attratta da un fine più alto: mi sono sentita sempre guidata, sono molto credente e la mia fede si è accresciuta. Inoltre, dentro di me avevo la certezza dell’importanza di quello che stavo facendo. Vedevo la medicina in funzione dell’aiuto che avrei potuto dare agli altri. Non mi è mai pesato, anche se era faticoso, lavoravo per mantenermi e studiavo sempre: la domenica, nei giorni di festa e nei pochi giorni di vacanza che mi concedevo ero sempre con i miei libri”.
“Non avevo tempo per nient’altro: insegnavo Qi Gong e studiavo. I pazienti mi incoraggiavano tantissimo”.
A sostenerla era soprattutto la mamma: “lei mi ha detto che ci sarebbe stata sempre, anche dal punto di vista economico”. I pregiudizi non l’hanno fermata:
“Quando credi in qualcosa devi distanziarti dal giudizio degli altri e avere chiaro l’obiettivo: io lì voglio arrivare. Dopo l’ultimo esame ho fatto un lungo pianto e ogni giorno mi ricordo di quell’enorme fatica”.
L’approccio, oggi che ha uno studio medico avviato a Roma, è del tutto olistico.
“La psiche si ripercuote sul nostro sistema nervoso – dice -: eventi psichici, dolori sofferenze, divorzi, tradimenti, difficoltà lavorative e stress hanno ripercussioni sulla salute. La nostra parte emozionale è fondamentale”.
Nella sua attività professionale unisce Occidente ed Oriente, dando spazio ad una visione del mondo, quella tradizionale cinese, che dà molta enfasi alle emozioni, curando malattie ritenute incurabili dalla nostra medicina.
Ai pazienti propone classi di Qi Gong.
“In questa pratica simile ad uno Yoga cinese è importante aprire il cuore e farlo diventare grande come il mare in modo che qualsiasi amarezza ci portiamo dentro, si dissipi completamente. Dobbiamo liberare il cuore da tutte le sofferenze accumulate, solo così vivremo in armonia e liberi dal passato“.
A livello psicofisico, spiega lei, gli esercizi servono a sciogliere le tensioni del corpo, a concentrarsi sul respiro e sulla meditazione: è una pratica che ha una tradizione orale di 12mila anni e veniva chiamata l’arte dell’eterna giovinezza.