di Roberta Tito – Nel cuore del Massachusetts, una coppia di agricoltori si è trovata di fronte a una difficile decisione all’inizio degli anni 2000. Glorianna Davenport e suo marito, Evan Schulman, avevano dedicato due decenni alla coltivazione di mirtilli rossi. Ma quando il mercato si saturò a causa di nuove varietà ad alto rendimento provenienti dal Wisconsin e dal Quebec, la loro impresa agricola, come molte altre, fu in pericolo.
L’alternativa sembrava semplice: vendere la loro terra, alcuni pezzi della quale erano stati coltivati per più di un secolo, a un costruttore che l’avrebbe suddivisa in piccoli lotti. Ma per Davenport e Schulman questa non era una scelta accettabile. La loro terra rappresentava non solo il loro sostentamento, ma anche una ricca eredità da lasciare alle generazioni future.

Così, nel 2008, Davenport si ritirò dal laboratorio di ricerca e si dedicò completamente alla conservazione. Insieme al marito, intraprese un ambizioso progetto:
ripristinare le antiche zone umide della propria terra, creando non solo un rifugio per la flora e la fauna locali, ma anche una difesa contro i cambiamenti climatici.
La loro impresa non fu priva di sfide. Non c’era molta esperienza nel ripristinare le coltivazioni di mirtilli rossi in vere zone umide. Molte delle coltivazioni di mirtilli erano state trasformate in terreni più adatti per la coltivazione, ma privi delle caratteristiche vitali delle paludi di cedro bianco atlantico, un ecosistema raro. Tuttavia, Davenport e Schulman erano determinati a fare la differenza.
Sotto la guida di Davenport, il progetto prese forma. Prima, rimuovendo il sabbione che copriva la terra, permettendo così alle piante e agli animali originari di riappropriarsi del loro habitat naturale. L’area, una volta coltivata intensivamente, fu trasformata in una zona umida rigogliosa e vitale.
Ma questo non era solo un atto di conservazione. La rinascita delle zone umide ha portato numerosi benefici. Questi ecosistemi agiscono come serbatoi naturali di carbonio, aiutando a mitigare i cambiamenti climatici. Inoltre, filtrano i nutrienti in eccesso come l’azoto dall’acqua, contribuendo a preservare la qualità dell’ambiente circostante.
Inoltre, le zone umide offrono un habitat prezioso per la fauna selvatica locale e sono una risorsa inestimabile per il tempo libero e la ricreazione. Oltre a ciò, fungono da barriere naturali contro inondazioni e innalzamento del livello del mare, proteggendo così le comunità vicine.
L’iniziativa di Davenport e Schulman non solo ha trasformato la loro terra, ma ha anche illuminato un nuovo sentiero per l’agricoltura sostenibile e la conservazione ambientale.
“Molti dei piccoli agricoltori sono di quinta generazione, e la loro proprietà è ciò che devono lasciare ai loro figli”, ha dichiarato Davenport.
La storia dei due coniugi americani è diventata un esempio di come l’impegno individuale e la passione possono portare a cambiamenti significativi, proteggendo il nostro pianeta e creando un futuro migliore per tutti noi.
Fonte: https://reasonstobecheerful.world/collection/waterline/