(di Patrizia Caiffa – pubblicato il 21 marzo, aggiornato il 3 giugno 2020) – Una maschera da sub venduta da una grande catena di negozi sportivi è stata adattata per renderla disponibile agli ospedali impegnati a fronteggiare l’emergenza coronavirus in caso di “una conclamata difficoltà nel reperimento di fornitura sanitaria ufficiale”, come le maschere C-PAP ospedaliere per terapia sub-intensiva.
L’ideatore è l’ingegnere Cristian Fracassi, 37enne bresciano, che nel suo laboratorio ha progettato e stampato questo dispositivo. Il 3 giugno è stato nominato tra i Cavalieri della Repubblica dal presidente Sergio Mattarella.
“Né la maschera né il raccordo valvolare sono certificati e il loro impiego è subordinato a una situazione di cogente necessità”, precisano i produttori.
La maschera è stata messa a disposizione per “uso compassionevole”, una definizione mutuata dal mondo farmaceutico: in caso di emergenze si può usare una strumentazione anche in assenza di certificazione o registrazione, visto che non è disponibile nulla di meglio, ma senza assumersene la responsabilità legale.
Si chiama Easy-Covid19 ed è prodotta da Isinnova. Trae origine dalla Easybreath, che consente di respirare in acqua con più facilità, senza il consueto tubo.
L’azienda si è resa immediatamente disponibile a collaborare fornendo il disegno CAD della maschera. Il prodotto è stato smontato, studiato e sono state valutate le modifiche da fare.
È stato poi disegnato il nuovo componente per il raccordo al respiratore, chiamato valvola Charlotte, stampato in stampa 3d.
“Il prototipo nel suo insieme è stato testato su un nostro collega direttamente all’Ospedale di Chiari – spiega la ditta produttrice -, agganciandolo al corpo del respiratore, e si è dimostrato correttamente funzionante. L’ospedale stesso è rimasto entusiasta dell’idea e ha deciso di provare il dispositivo su un paziente in stato di necessità. Il collaudo è andato a buon fine”.
L’uso da parte del paziente è subordinato all’accettazione dell’utilizzo di un dispositivo biomedicale non certificato, tramite dichiarazione firmata.
La valvola di raccordo è stata brevettata in urgenza, per impedire eventuali speculazioni sul prezzo del componente. “Il brevetto rimarrà ad uso libero – precisano – perché è nostra intenzione che tutti gli ospedali in stato di necessità possano usufruirne. Chiariamo che la nostra iniziativa è totalmente priva di scopo di lucro, non percepiremo diritti sull’idea del raccordo e né sulla vendita delle maschere.”.
A differenza della valvola dei respiratori, si tratta di un raccordo di facile realizzazione, quindi è possibile per tutti provare a stamparlo. Le strutture sanitarie in difficoltà potranno acquistare la maschera (qui il link) e accordarsi con stampatori 3d che realizzino il pezzo e possano fornirlo.
Per l’acquisto gli ospedali sono invitati a coordinarsi a livello provinciale tramite la protezione civile.
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