Questa è la storia di Stefano Tiozzo, giovane medico piemontese. Nella vita di tutti i giorni è un dentista, ma è ed è stato molte cose. Colpisce la voracità poliedrica della mente, la curiosità non scontata di conoscere il mondo, l’amore per i viaggi e la natura. Passione, semplicità ed allegria sono le caratteristiche che subito colpiscono quando lo ascolti. In passato è stato anche un musicista (ha pubblicato 3 dischi a livello mondiale con la band i Baroque, non più in attività). Oggi è un fotografo e un videomaker, oltre che un appassionato viaggiatore, cosa che saltuariamente fa anche per lavoro, in particolare come guida in tour fotografici in Lapponia.
La maggior parte delle persone lo conosce attraverso il suo video reportage “Torino- capo Nord”, un divertente ed interessante reportage sul suo viaggio in solitaria.
Viaggiare in solitaria, bella esperienza. Perché questa scelta?
“Difficile dire perchè abbia deciso di fare quel viaggio da solo. Era un periodo particolare della mia vita, e sentivo il bisogno di questo tipo di esperienza, che non avevo mai provato fino a quel momento. Col senno di poi lo rifarei altre 100 volte, viaggiare da soli è un’esperienza straordinaria. Innanzitutto è un’esperienza di libertà, aumentata dalla scelta di viaggiare in tenda senza nulla di prenotato. Ogni giorno potevo decidere cosa fare, quanta strada fare, dove fermarmi, in base al mio umore o in base al tempo. Ma al di là di questo, viaggiare soli è una grandissima occasione per conoscere se stessi, cosa che non a caso spaventa la maggior parte delle persone. Molti mi hanno detto che ‘non avrebbero avuto il coraggio di farlo’. E naturalmente non si riferiscono ai pericoli o alle difficoltà tecniche di un viaggio di questo tipo (che, diciamocelo, non sono assolutamente insormontabili), ma alla scelta di stare di fronte a sè stessi per così tanto tempo, lontani da casa, daglle amicizie, dalla propria zona di comfort”.
Nei reportage di viaggio lasci molto spazio alle suggestioni dei paesaggi…
“Se poi il viaggio in solitaria è per la maggior parte del tempo a contatto con la natura, allora l’esperienza tocca il suo apice, perchè si ha l’occasione di scoprire letteralmente nuove aree del proprio essere, nuove sensibilità, e anche nuovi timori. La natura ti permette di conoscere una pace che nelle grandi città è assolutamente sconosciuta, se non addirittura respinta. Ricordo di aver provato un senso di ansia durante la visita a Copenaghen e Stoccolma al termine di quel viaggio. Il divario con il benessere provato sulle spiagge bianche delle Vesteralen sotto il sole di mezzanotte era davvero troppo ampio per non essere percepito. L’esperienza è poi talmente peculiare, che di fatto non può essere descritta, e raramente mi è capitato di parlarne sapendo di essere capito. Questo aggiunge preziosità al tutto, è un’esperienza che, per quanto sia stata ampiamente condivisa nei miei canali web, rimarrà sempre e soltanto mia”.
Cosa rappresenta per te, profondamente, l’esperienza del viaggio?
“L’emozione. Sia che si viaggi da soli o in compagnia, viaggiare è uno stato mentale, quasi un esercizio spirituale. In tempi di grande mercificazione di qualunque cosa, viaggiare è una delle poche cose che restituisce dignità all’essere umano, e che permette di apprezzarne le infinte sfaccettature. Una persona che ha viaggiato, che ha incontrato altre culture, che le ha conosciute e toccate con mano, sviluppa necessariamente una mentalità aperta, eclettica, che gli resterà al fianco ogni giorno, anche senza allontanarsi dal proprio quartiere. Quindi se dovessi scegliere un buon motivo per viaggiare, direi essenzialmente questo: sviluppare la propria sensibilità e la propria conoscenza, per metterla al servizio delle attività che svolgiamo e delle persone con cui ci relazioniamo nel nostro piccolo universo quotidiano”.
Per contattarlo: Stefano cura un bellissimo sito, in cui raccoglie tutto il suo materiale fotografico, le sue esperienze e consigli di viaggio; un canale YouTube e una pagina Facebook. Vi verrà voglia di partire al più presto.
le foto inserite nell’articolo sono tutte di Stefano Tiozzi