di Margherita Vetrano – L’appello su Facebook ha funzionato, Luca ha ritrovato il suo apparecchio acustico!
Martedì 18 agosto, sulla pagina Facebook di Tiziana, mamma di Luca, è comparso un appello:
”Abbiamo smarrito l’apparecchio dell’impianto cocleare di Luca, ci aiutate a ritrovarlo?”
La richiesta ha echeggiato sui social, superando le 5.000 condivisioni e in pochi giorni l’apparecchio è stato ritrovato!
“I miracoli esistono – afferma raggiante Tiziana a B-Hop magazine –! A pochi giorni dall’appello abbiamo ritrovato l’apparecchio di Luca! Lo ha perso al centro estivo di Passoscuro, dopo averlo rimosso per fare il bagno. In seguito all’appello su Facebook ci hanno chiamati da Maccarese per andarlo a ritirare. Non ci credevo! Gli apparecchi acustici per le ipoacusie come quella di Luca costano molte migliaia di euro. Eravamo disperati, non solo per il valore economico ma soprattutto per l’indipendenza che gli consentono di avere”.
Luca ha 12 anni ed un’ipoacusia neurosensoriale bilaterale profonda che ha reso necessario l’impianto cocleare.
L’impianto gli ha consentito un ottimo recupero, anche se il suo quadro clinico comporta un ritardo nel linguaggio e nella sfera psicomotoria, trattati continuamente con terapie adatte.
Mamma Tiziana e papà Emanuele hanno sempre creduto nelle capacità di Luca e questo gli ha consentito di crescere sereno e solare.
È amico di tutti e puntano molto sulla sua autonomia, soprattutto in considerazione dell’età, alle soglie dell’adolescenza.
“Proprio in ragione della continua ricerca di autonomia per Luca, abbiamo deciso di iscriverlo ad un centro estivo. Era al settimo cielo! Ma la nostra preoccupazione era soprattutto per la gestione dell’impianto”, confida Tiziana.

“L’auricolare collegato all’impianto va rimosso prima di entrare in acqua e protetto dalla sabbia. Luca è molto scrupoloso e protettivo, conosce l’importanza del suo apparecchio ma purtroppo lo smarrimento è un rischio calcolato”.
La risposta dei social è stata commovente.
In quei giorni non c’era profilo Instagram o Facebook sensibile all’argomento che non ne parlasse, e l’appello è stato rilanciato anche sulle chat private di scuole e gruppi di genitori.
“La tendenza è di reputare i social come strumenti di divertimento. Pullulano di foto, immagini ironiche e dibattiti non sempre utili, eppure, se utilizzati in maniera consona, possono dare ottimi risultati, come nel nostro caso. Ringrazio tutte le persone che ci hanno permesso di ritrovare l’apparecchio per averlo fatto e in tempi così brevi!”, conclude Tiziana.
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