(di Patrizia Caiffa) – Da Salvador da Bahia, Brasile, arriva un appello per salvare Casa Vihda, un progetto rivolto ai bambini che convivono con l’Hiv. Questa bella esperienza realizzata dall’Ibcm, (Instituiçao Beneficente Conceiçao Macedo), organizzazione che da 25 anni si occupa dell’assistenza ai bambini, ai malati di Aids, ai trans e alla gente che vive in strada, fondata da Conceiçao Macedo e diretta da padre Alfredo Dorea, vive in questi giorni un momento di grande difficoltà.

La causa è il taglio dei fondi statali che permettevano la sopravvivenza di Casa Vihda, che rischia così di chiudere, lasciando decine di bambini senza un luogo dove mangiare, giocare, trovare un po’ di serenità.
Non tutti i bimbi hanno contratto il virus ma molti vivono situazioni di questo tipo in famiglia. Nonostante l’Aids/Hiv sia ormai perfettamente curabile con i farmaci retrovirali, in molti casi è tuttora uno stigma. Se poi si associa a povertà ed emarginazione, come accade nella più grande città nordestina con 5 milioni di abitanti e il 95% di popolazione afro, lo è ancora di più.
Conceiçao Macedo, che tutti chiamano tia Conça, e padre Alfredo, carismatico leader afro-brasiliano, sono famosissimi a Salvador.
Zia Conça ha avuto una infanzia da meninas da rua nel centro storico di Salvador: viveva in strada per fuggire alle violenze sessuali del patrigno. Infermiera, ha cominciato da subito a spendere tutto lo stipendio che guadagnava per pagare l’affitto di piccole abitazioni per i mouradores da rua, gli abitanti della strada, i più esclusi.
Dopo un po’ di tempo, zia Conça ha sentito la necessità di aprire un asilo per i bambini che provenivano da queste famiglie. Negli anni è stata una esperienza meravigliosa, piena di vita, sorrisi, spontaneità, che chiunque ha la fortuna di visitare ricorderà per sempre.
La richiesta, per dare continuità al sostegno a distanza, è di donare ogni mese, per sei mesi, una cifra a piacere.
L’obiettivo è di arrivare a 3.000 euro mensili, necessari a coprire gli stipendi del personale e le spese di gestione.
Lo strumento è un bonifico periodico sulla Postepay – da cui può prelevare direttamente padre Alfredo – oppure all’associazione Koinonia di Roma. Questi i dati:
Comunicare l’eventuale adesione a marialuisa.pagano@tiscali.it, che invierà periodicamente le informazioni sull’evoluzione del progetto. Si può fare.
Ecco l’appello di padre Alfredo da Casa Vihda: