di Tiziana Caroselli – C’è chi fa scorpacciate di serie Tv, chi divora libri, uno dietro l’altro come fossero ciliegie, e chi per occupare il tempo libero, ora che cinema, teatri, concerti e aperitivi sono off limits a causa della pandemia, ha scoperto il fascino del “taglia e cuci”. Non quello che in modo figurato si riferisce al pettegolezzo, ma proprio il destreggiarsi con forbici, ago e filo. E’ accaduto, per caso, a tre amiche.
“Un pomeriggio, tra una chiacchiera e l’altra, Laura si è lamentata di non riuscire più a trovare nei negozi camicie da notte in mussola. Dal rammarico all’azione – ci racconta Fiorella che con Tiziana fa parte del trio – è stato un attimo:
facciamole noi, ci siamo dette”.
Un progetto ardito visto che i rispettivi impieghi, nel mondo delle assicurazioni, della pubblicità e della comunicazione, hanno sempre lasciato alle tre poco spazio per cimentarsi con lavori manuali, ma la clausura forzata talvolta libera risorse insospettate.

Subito è partita la caccia al tessuto nei magazzini più forniti. Per il prototipo tuttavia si è preferito comprare un cotone a buon mercato visto che per almeno due delle improvvisate modiste, come da loro stesse confessato, la parola “ago” ha sempre fatto rima più con bussole e bilance che con la minuscola asticella di metallo munita di cruna.
Una accondiscendente quarta amica, che vanta nel curriculum una mamma-sarta e da lei ha ereditato una certa abilità, è stata arruolata per produrre un cartamodello, indispensabile premessa per un buon lavoro.
Il “laboratorio” è stato ospitato, rispettando le cautele imposte dal periodo e dunque mascherine e distanziamento, a casa di Fiorella, l’unica in possesso di una macchina per cucire.

In un pomeriggio, tra tazze di tè, confidenze e proponimenti per il post Covid, dopo avere replicato su stoffa il modello di carta, sono stati ricavati ”davanti” e “dietro”, imbastiti e poi cuciti i due pezzi.
L’appuntamento successivo è stato dedicato a tagliare e montare le maniche, sciogliendo qualche dubbio grazie anche ai tanti tutorial disponibili su internet.
Nella terza sessione di cucito, le rifiniture, l’aggiunta di pizzo sangallo ai bordi e…
voilà pronta per essere indossata la camicia da notte “su misura”.
Il risultato più che soddisfacente – “anche se ottenuto non proprio in tempo da record considerando che su un unico capo – fa notare ridendo Laura – abbiamo lavorato in tre” – è stato comunque la molla per immaginare possibili sviluppi.

Intanto, le tre amiche hanno deciso di clonare l’opera prima, utilizzando stavolta la tanto agognata mussola. E poi hanno cominciato a mettere in cantiere le possibili varianti, di tessuto e foggia (con spalline, manica corta, manica lunga ecc…) dopo aver fatto incetta di stoffe al mercato romano di piazza Vittorio.
Una mini collezione, al momento riservata a poche intime amiche, che però ha già un’etichetta ad hoc presa in prestito dal nome della chat – Le Squinzie – che Laura, Fiorella e Tiziana hanno da tempo su Whatsapp. Non è escluso che da un passatempo nato in un periodo buio possa nascere un vero business.

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