(testi e foto di Silvia Chessa) – Mantova viene descritta come ricca di cultura e testimone di una lunga storia. Sappiamo che è la città delle zucche e dei risotti. Ma non basta sentirne parlare: prendete il treno, mettevi uno zaino in spalla, e siate pronti a scoprire una città meravigliosa.
Mantova viene citata anche come una piccola Venezia lombarda: emerge dalle acque dei tre laghi artificiali formati dal fiume Mincio, affluente del Po. Il primo monumento che si riflette sugli specchi d’acqua è il castello di San Giorgio, sede della famiglia Gonzaga.
I Gonzaga, in particolare Francesco II e Isabella D’Este, utilizzarono il castello come luogo d’incontro per i maggiori artisti dell’epoca.
Le sale del palazzo ospitarono personaggi illustri: da Leonardo Da Vinci a Ludovico Ariosto, passando Andrea Mantegna, autore della Camera degli Sposi.
Conosciuta anche come Camera della Pietà, è un capolavoro di affreschi su ogni lato della stanza. Sulle pareti è possibile ammirare la storia di Ludovico II Gonzaga e della sua famiglia. Siate attenti ad ogni dettaglio: il Mantegna ha ritratto il suo volto in una decorazione di una finta colonna.
Sfortunatamente a causa dei tanti visitatori non è possibile sostare per più di 5 minuti nella sala.
Il consiglio è di andare la mattina presto o verso l’orario di chiusura, momenti in cui c’è meno gente e più silenzio.
Nella stessa piazza, dietro il Castello di San Giorgio, c’è il Palazzo Ducale, sede del potere della signoria dei Gonzaga. Accanto, svetta il duomo di Mantova, la chiesa di San Pietro.
Nonostante non sia il duomo della città, la basilica di Sant’Andrea è la chiesa più grande e importante della città. Camminando fino a Piazza delle Erbe (dove in età rinascimentale era situato il mercato), la basilica è la protagonista della piazza, con la sua imponenza e i suoi colori.
Una grande volta a botte torreggia sul timpano e le lesene a tutta altezza permettono alla struttura di essere slanciata verso il cielo.
Entrando si rimane senza fiato: la volta a botte è decorata con cassettoni e dettagli in oro. Ogni nicchia, ogni corridoio è dettagliato ed ha il poter di far perdere ogni aggettivo che possa essere appropriato a descrivere tale bellezza.
Realizzata dall’architetto Leon Battista Alberti, il transetto incrocia la navata centrale a circa due terzi della sua lunghezza, creando una pianta a croce latina.
Uscendo dalla chiesa, è consigliato un aperitivo in Piazza delle Erbe. Sorseggiando uno spritz e sgranocchiando noccioline, si gode del panorama del Palazzo del Potestà.
Un’altra tappa fondamentale è Palazzo Te, capolavoro manieristico di Giulio Romano. Situato lontano dal centro storico, Palazzo Te nacque come luogo di addestramento dei cavalli dei Gonzaga, ma non appena Federico II divenne signore lo fece trasformare in una villa volta allo svago e all’ozio.
La pianta quadrata del palazzo, al centro c’è un grande cortile, permette a tutte le sale di affacciarsi su di esso, dove un tempo c’era un labirinto.
Ogni sala è affrescata e le più note sono la sala dei Cavalli e la Sala dei Giganti. Quest’ultima è un capolavoro di affreschi in quanto viene raffigurata la caduta dei giganti ad opera di Zeus e dell’Olimpo. Giulio Romano smussò le pareti della sala per creare una sensazione di immersione completa nella scena per chiunque si trovasse nella sala.
Ultima meta di Mantova è un giro in barca sui tre laghi che la circondano: il lago Superiore, di Mezzo e Inferiore. Qui è possibile ammirare i bellissimi fiori di loto e le ninfee che da maggio a settembre colorano i laghi.
Dai laghi Mantova offre uno spettacolo incredibile ed unico.
Infine, prendetevi una mattina libera per passeggiare sulle sponde dei laghi, percorsi da una strada pedonale immersa nel verde.
La storia di una città è racchiusa anche attraverso le tradizioni culinarie: bigoli, tortelli di zucca, risotti alla mantovana e ovviamente mostarde.
Sedetevi in un’osteria a conduzione familiare e assaggiate un piatto tipico a lume di candela.
Basti pensare che Mantova e la città vicina di Sabbioneta, fanno parte del Patrimonio mondiale dell’umanità.
Ma questo titolo non basta lo stesso a definire la bellezza di questa città.
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