Julieta – Pedro Almodovar
Oramai sono alcuni anni che Pedro Almodovar firma i suoi lavori esclusivamente come “Almodovar”. Perchè, come per le opere di Caravaggio, Van Gogh, Picasso, quei film sono immediatamente identificabili, matrice unica di unico autore. Non sfugge a ciò “Julieta”, l’ultimo rilevante lavoro del maestro tratto da tre racconti di Alice Munro. Nonostante qualche superficialità nella sceneggiatura, il film, incentrato sul tema del senso di colpa quale artefice nefasto nella vita della protagonista, riesce ad emozionare, suggestionare, coinvolgere, incantare lo spettatore come quasi sempre è accaduto nelle migliori opere di “Almodovar”.
Poesia sin fin – Alejandro Jodorowsky
Un film prezioso come un diamante sognato, che non troverete facilmente nelle sale e nella grande distribuzione. Regala tanta poesia e genialità quanto promesso dal titolo. Approdato a Cannes 2016 nella “Quinzaine des realisateurs”, “Poesia sin fin” del grande ed eclettico artista, regista e psicomago Alejandro Jodorowsky è la seconda parte del film “La danza della realtà“, ed il seguito dell’autobiografia omonima e romanzata. Qui Alejandro racconta e dialoga con il se stesso giovane, alla scoperta della ribellione artistica e della sensualità, attraverso il vero proseguimento di sé, il figlio Brontis, che incarna il personaggio del padre negli anni cileni. Sono le pagine del libro più geniali e stupefacenti e le scelte registiche regalano immagini potenti, circensi, conturbanti, spiazzanti, come solo Jodo e l’arte pura sa fare. Il viaggio di una vita eccezionale che cattura e incanta per la dirompente bellezza.
b-hoppers che hanno visto i film questa settimana: Rinaldo Felli/Patrizia Caiffa