Per aiutarvi a scoprire nuove mète estive mentre già siete in viaggio o in vacanza, b-hop ripropone in questi giorni alcuni articoli già pubblicati, sperando possano esservi utili. Buona estate di relax, serenità, fiducia e bellezza!
Sulle candide spiagge di Rio de Janeiro i protagonisti indiscussi sono i venditori, con le loro fogge originali e le loro grida per reclamizzare la merce. Guardandoli, ecco alcuni suggerimenti per luoghi e sensazioni da non perdere nella cidade maravilhosa:

Un ombrellone che cammina e ondeggia, vende costumi brasiliani colorati. Afrobrasiliano, giovane: con il suo fisico atletico, i muscoli neri e il costume giallo e verde come la bandiera del Brasile, ci tiene a farsi notare. L’asta dell’ombrellone è ancorata con un panno ad altezza inguinale, tra le risate delle bellezze locali che indossano sul lato b tanti “fili interdentali” (filos così sono chiamati in gergo i tanga) simili a quelli che vende lui. Se ne vedono a centinaia sulle piste ciclabili e le spiagge di Copacabana, Ipanema e Leblon, per la gioia soprattutto dei maschi stranieri.

“Agua, coca, cerveja. Agua, coca, cerveja”. Una borsa frigo pesante su una spalla sola e la fatica di camminare squilibrati sulla sabbia bianca. Unico sollievo, uno straccio sotto la cinghia di plastica che sfrega la pelle. Prima o poi la borsa frigo si alleggerisce delle sue preziose bevande, soprattutto nel solleone pomeridiano. E’ il momento di andare a cercare il sole che muore dall’alto del Corcovado, salendo con il trenino storico. Insieme al Cristo Redentore lo sguardo sulla cidade è di una bellezza mozzafiato.

“Biscoito globo, biscoito globo, agua bem gelada”. Il vecchietto vestito di arancione ne avrà percorsi migliaia di chilometri su quelle spiagge. Con una mano trascina il suo sacco trasparente di ingombranti pacchi di biscotti Globo, sull’altra spalla la solita borsa frigo. In realtà il peso dei biscotti è illusorio, perché questi cerchietti trasparenti sono leggeri come la polvere o il vento. Li chiamano infatti biscotti di polvilho (polvere di un cereale locale) e li producono e vendono solo a Rio. Come il panorama unico che si vede dalle cabine della funivia che portano al Pao do Azucar (Pan di zucchero), la famosa collina sul mare che regala l’altra veduta speciale sulla città.

“Salgados arabia, salgados arabia”. E’ il protagonista della spiaggia più istrionico: vestito da califfo degli Emirati Arabi o dell’Arabia Saudita, una radiolina al collo, un microfono per amplificare la voce, canta e balla al ritmo di musiche arabe, catturando l’attenzione di tutti i bagnanti per la simpatia e l’allegria. Vende i salgados, gli snack salati farciti di carne, formaggio o verdure tanto amati dai carioca, come i succhi di frutta delle golosità tropicali, tra cui il più alla moda per la sua bontà e il nutriente contenuto in vitamine: il famoso açai, rosso bordeaux come le sue bacche.
“Queijo asado, queijo a la brasa”. Una specie di braciere in una mano, una borsa nell’altra, per cucinare sul momento il formaggio arrosto. Rovente come il caotico Centro della città, che brulica di folla, venditori (e borseggiatori) tra le sue vie decadenti e i suoi alti grattacieli. Da non visitare nei giorni festivi, quando si svuota di chi ci lavora e le rapine sono più frequenti.

“Camarao, camarao”. Un vecchio asciugamano su una spalla per asciugare il sudore, sulla mano un vassoio con gustosi spiedini di gamberi. Meglio assaggiare qui il pesce piuttosto che nei costosi ristoranti di Rio. La vita, negli ultimi anni e con l’evento della Copa du Mundo, è diventata molto più cara in città. La gente è irritata, soprattutto perché aumentano anche i prezzi dei biglietti dei comodi onibus e della metro di Rio Sul (la zona sud della città), che sono un ottimo modo per girare la città e conoscere i carioca da vicino, sbirciando anche la vita delle favelas sulle colline, che si accende ininterrottamente di musica la notte.

“Kibon Italia, Kibon Italia”. Se i venditori non andassero su e giù per la spiaggia con il tipico tabellone in mano, i turisti stranieri non capirebbero che nella borsa frigo si vendono i famosi gelati italiani, lo stesso logo a cuore ma coniugati con il nome locale. E’ il momento di rinfrescarsi un po’ dall’arsura, assaporando un cornetto sotto l’ombrellone. Come passeggiando tra gli ombrosi e fioriti viali del Jardim Botanico, uno dei più importanti al mondo per la presenza di flora tropicale, sulle sponde del Parque Lage e nel Parque da Tijuca (ma qui conviene andarci solo se si dispone di macchina privata), una vera ed enorme foresta pluviale in mezzo alla città.