Metti un compito in classe in una classe terza elementare di Copparo. Aggiungi uno studente, Matteo, che nello svolgimento del tema (attribuire degli aggettivi al termine “fiore”) si inventa la parola “petaloso“. Non dimenticare la maestra, Margherita Aurora, che lo trova “un errore bello”, quindi accoglie la creatività del suo giovane alunno e propone il nuovo termine all’Accademia della Crusca, nientepopodimeno. Immagina che loro, sorpresa!, ritengano la cosa interessante e rispondano, chiarendo i termini della possibilità che “petaloso” entri nel vocabolario italiano: ovvero in base alla diffusione, all’uso che se ne farà nel linguaggio corrente e quotidiano.


E poi: l’insegnante pubblica un post sul suo profilo Facebook, racconta la storia e il web, tutto, aderisce. Pubblicità, foto, articoli (delle testate più piccole e delle più grandi): tutti, persino la Treccani (con una rivisitazione di “A Silvia” di Leopardi), includono nei loro commenti questa nuovissima parola creata da Matteo. Se ne parla persino in Spagna!
Noi di B-Hop.it potevamo essere da meno? Certo che no, anche perchè… noi siamo #petalosi per passione, nella voglia di raccontare il profumo e le forme, le sfumature del nuovo. Diciamolo, Matteo è stato straordinario (e la sua insegnante è stata capace di andare oltre l’errore e cogliere la bellezza): le cose possono cambiare (anche) a partire dalla narrazione che si fa, dalle parole che si usano.
Petaloso: pieno di petali profumati e colorati. Come possiamo diventare tutti noi, a dispetto di “certi”. Entrando nelle grazie persino… della “crusca”.