Un “manuale d’uso” per chi vuole “partire leggero e raggiungere un obiettivo”: sia esso un lavoro, una fuga, una carriera. In generale, un nuovo futuro. L’ha scritto Luca Panzarella, che con il suo nuovo libro appena pubblicato in autoproduzione (“Diventa un pioniere”), lancia un invito ai giovani come lui: “Non rassegnatevi all’immobilismo”.
Nato a Palermo 32 anni fa, ha vissuto a Roma, Londra, San Francisco, Melbourne e Milano. Luca – che scrive dall’età di 14 anni – dopo una laurea in tecnica pubblicitaria ha lavorato come web designer freelance e di user experience, (principio per cui le decisioni di design devono essere basate sui bisogni e la centralità dell’utente).
Ha, inoltre, diretto un’agenzia creativa e lanciato diverse start up, e nel tempo libero legge racconti e organizza eventi di networking, lavori di squadra tramite un collegamento in rete.
Partendo dalla sua esperienza di giovane creativo che, emigrato a Roma, decide di fare “il grande salto” e diventare imprenditore, fornisce consigli utili ai lettori per capire come realizzare il proprio progetto di vita. “Il problema – dice a b-hop– è che spesso ci muoviamo senza una meta precisa. Altre volte investiamo più energie del dovuto, senza alcun risultato, ci poniamo obiettivi fuori dalla nostra portata, o semplicemente scopriamo che quanto desiderato non è ciò che realmente vogliamo”.
Disseminati per il libro ci sono i suoi “compiti per casa”: un aiuto concreto per passare da quello che definisce lo stato di “apprendista” (bloccato dalla paura e dalle resistenze, proprie e altrui) a quello di “pioniere”,che, invece,continua imperterrito fino al raggiungimento dell’obiettivo.
“Diventa un pioniere” non è il primo volume che Luca pubblica. Il primo (“Vivere Freelance”) ha venduto quasi mille copie senza un editore e solo grazie al passaparola e alla newsletter che cura. “Il vero motivo per cui vale la pena auto-pubblicare un libro – spiega – è la particolare relazione che si instaura con i lettori. Di loro conosco e-mail, numero di telefono e città in cui vivono. Molti mi scrivono commenti sul sito e altri lo fanno tramite posta elettronica. Questa è senza dubbio la gratificazione più grande”.
Nel suo libro, Luca Panzarella dialoga con una generazione “giovane” alle prese con progetti di vita. Ma i suoi consigli possono essere utili anche agli adulti sopraffatti dalla crisi. “Il lavoro – sottolinea –ha una grandissima dote: ci distrae dalla sensazione che abbiamo di sentirci soli. Di essere inadeguati. Di chiederci chi siamo. Quando questo scarseggia, la gente comincia a fare i conti sulla propria vita, a chiedersi chi è, cosa vuole, o semplicemente ‘chi me lo fa fare’. Chi ha coraggio scappa, lo dicono i dati sull’immigrazione dall’Italia verso l’estero, mai così alta negli ultimi anni. Chi è ancora in una fase intermedia si trova davanti a scelte difficili da prendere e anche molto complesse da analizzare: ecco il motivo di un libro come questo. Non parlo solo alla mia generazione, ma di certo per noi, al culmine della capacità lavorativa, non è rimasto più niente per cui lottare”.
Nel libro spiccano alcune frasi di autori famosi che innescano una riflessione. Uno dei capitoli, intitolato“Paura di vincere”, descrive una sensazione che Luca ha sperimentato spesso sulla sua pelle. Riassunta in una citazione di Marianne Williamson: “È la nostra luce – non la parte oscura – quella che più ci spaventa, perché è del tutto nuova, del tutto sorprendente. Ci chiediamo: chi sono io per essere così brillante, intelligente, potente? Quando in realtà dovremmo chiederci: chi è che non sono? Nel momento in cui ti liberi dalle tue paure, la tua sola presenza libera quella degli altri”.
Il percorso non è facile, il calore rassicurante delle certezze non invita a rischiare. Ma vale la pena fare un tentativo. “Perché – conclude Luca – quando diventi un pioniere non torni più indietro. Sconfiggi il drago una volta, e saprai farlo per sempre”.