(di Margherita Vetrano) – Luisa, una persona come tante che ha saputo vivere all’insegna della resilienza. La incontri e ti accorgi subito che è una persona speciale; parla con lunghe pause, scandendo le parole, lentamente, riempiendo con ogni frase lo spazio che ti circonda, avvolgendoti in un’aura di fascino e mistero delle dive di altri tempi. Lo sguardo azzurro cielo, sotto un’esplosione di riccioli candidi rallegrati da quell’accento di Bologna che porta il buonumore.
Nata in una famiglia numerosa, con gli echi della seconda guerra mondiale, perde il padre giovanissima e dimostra subito il carattere combattivo. Emerge negli studi e vince una borsa di studio che la porterà in America:
”Anni Sessanta, l’America era davvero l’America, imparare l’inglese a livello madrelingua mi permise di scegliere un lavoro e scoprii che potevo incamerare esperienze restando me stessa!”
Così Luisa Pece si racconta a B-hop. Dopo questa rivoluzione la vita esplode: una ragazza moderna, in grado di lavorare per una prestigiosa casa editrice, viaggiare per il mondo e mantenere contatti.
Con il matrimonio il suo carattere non si placa; moglie e madre giovanissima non arresta la sua evoluzione umana, nemmeno dopo il divorzio.
Gli anni passano, ed arriva una nuova prova: Luisa contrae un’epatite molto grave che la porta a sottomettersi a ripetute cure e, soprattutto, ad una vita molto casalinga:
”Essendo molto debole, uscivo raramente di casa ma potevo interagire col mondo perché avevo scoperto la madre di tutte le reti”.
Una vita come altre, forse… ma Facebook la salva riuscendo a restare in contatto col mondo e a gettare le basi per una rinascita.
All’inizio del decennio successivo scopre il Teatro:

“Per me è stato il salvavita per eccellenza! Nuovi amici, l’apprendimento di una nuova disciplina, imparare a rispettarsi e la scoperta che è indispensabile essere umili per far parte di un gruppo che funzioni”.
Poi arrivano anche la scrittura ed i viaggi:
“Viaggiare è annusare, assaggiare, ascoltare, immergersi”.
Proprio durante uno dei suoi viaggi viene scoperta da un fotografo e diventa testimonial per le Poste Brasiliane e il Corriere.it. Vola in Olanda, Spagna, Svizzera e Stati Uniti per poi tornare in Italia a duettare col Signor Conad in una celebre pubblicità.
Oggi Luisa è ancora in fermento, impegnata nelle riprese di un film surreale. Ambientata tra Bologna e le colline circostanti, per la regia di Silvia Suppini ed Eugenio Valentinuzzi, la pellicola parteciperà a concorsi internazionali. Uscirà a breve.
In rete è presente col programma Bus Crossing, scambio di libri in autobus e lettura recitata per bambini.
“Non ho insegnamenti da impartire se non una riflessione: la vita mi ha dato tantissimo, nel bene e nel male e credo che qualcosa io debba restituire dando qualcosa di me: amore, ospitalità, aiuto”.