(di Giulia Segna) – Sembrava fosse finita lì la vita di Mariangela, cinquantacinquenne di Roma: mentre era in ospedale, ricoverata d’urgenza dopo un brutto incidente in scooter, riceve la lettera di licenziamento. Fine. Fuori dai giochi, vorrebbe la logica comune. E invece, contro ogni previsione, la vita di Mariangela ricomincia alla grande: oggi si sente più felice, ha imparato a rallentare e sta recuperando tutto il tempo sottratto a se stessa.
“Marzo 2018 sarà un mese che difficilmente scorderò!” racconta a B-hop sorridendo.
“In pochi giorni la mia vita è cambiata drasticamente: ho subito un bruttissimo incidente stradale in cui ho rischiato di morire”.
Era buio, pioveva, Mariangela aveva appena impegnato un incrocio di una strada del centro di Roma.
“All’improvviso, mi è piombato addosso un minivan che mi ha letteralmente scaraventata a terra. Ho fatto un volo incredibile, sbattendo con violenza la testa e il lato destro del corpo. Sono stata ricoverata d’urgenza perché le mie condizioni sembravano molto precarie”.
Mariangela prende una pausa, sospira e prosegue:
“Un paio di giorni dopo, allettata in ospedale, ancora priva di forze e sotto shock per l’incidente, mio marito mi fa leggere una lettera. Ero stata licenziata”.
“L’azienda in cui avevo lavorato per quasi trent’anni, praticamente una vita intera, non riusciva più a sostenere le spese per alcuni dei suoi dipendenti, quindi, con grande dispiacere, avrebbero dovuto tagliarci fuori”.
Senza lavoro e tutta ammaccata. Con la previsione di un lungo periodo di riabilitazione fisioterapica e la certezza che, a cinquant’anni, è praticamente impossibile riciclarsi nel panorama lavorativo italiano. Una vita distrutta.
Eppure Mariangela sembra serena mentre racconta la vicenda, ride spesso ed emana una bella luce dagli occhi.
La sua vita non è stata distrutta dall’incidente né tantomeno dal licenziamento, anzi, è ricominciata, e meglio di prima. Come fosse una seconda opportunità.
In effetti, ricominciare da zero può voler dire riprogrammare il proprio tempo, presentarsi al mondo sotto una veste diversa, appassionarsi a cose nuove, dedicarsi ad attività e persone prima trascurate.
La storia di Mariangela testimonia proprio questo:
“Oggi mi sento molto meglio rispetto a prima! Non mi rendevo conto di essere diventata un piccolo robot, dedito al lavoro e alla casa, sempre di corsa, affannata”.
“Mettevo all’angolo i miei interessi e somatizzavo la stanchezza, proseguivo sulla mia strada di mamma attenta, moglie amorevole e lavoratrice indefessa. Come ho fatto a non accorgermi che stavo chiedendo troppo a me stessa?”
Qualcuno l’ha fatta riflettere sul fatto che, proprio perché non riusciva a rendersi conto dello stress fisico e mentale con cui viveva (fatto che purtroppo capita troppo spesso in quest’epoca, nella nostra società), la vita ha scelto al posto suo.
Serviva una combinazione così traumatica – incidente e licenziamento – per farla rallentare e regalarle una prospettiva diversa da quella cui era abituata.
“Oggi so dare più importanza al mio tempo, perché capisco quali sono le reali priorità della vita“.
“Ogni giornata è diversa da quella precedente, è piena di quei colori ed emozioni che nel tempo si erano sbiaditi”.
Ha cominciato a dedicarsi al volontariato, assistendo a domicilio persone anziane che necessitano di compagnia; si è iscritta ad un corso di teatro, antico amore giovanile rinchiuso nel cassetto ormai da tempo; sperimenta spesso nuove ricette culinarie; sta imparando a cucire a macchina, cosa che si era ripromessa di fare in passato; riesce finalmente a guardare un film dall’inizio alla fine, sdraiata sul divano, senza l’ansia minacciosa dei panni da stendere subito, dei piatti da lavare immediatamente, della telefonata di rimprovero del capo.
Giardinaggio, esercitazioni per una lingua straniera, sessioni di yoga, lezioni per imparare a suonare uno strumento musicale e tanti altri gli appuntamenti del futuro che ha segnato in agenda.
La componente economica certo non è trascurabile. A casa adesso entra solo uno stipendio, quello del marito, più una quota di disoccupazione che le spetta ancora per qualche altro mese.
Poi ci sono i costi della fisioterapia e delle visite mediche ancora in corso, un figlio minorenne e una figlia plurilaureata ma (sorpresa!) precaria.
Eppure, a casa di Mariangela non si sono fatti spaventare più di tanto. Ricominciare da zero per lei ha insegnato a tutti a
rimodellare le spese sulla base del nuovo budget famigliare, eliminando quelle superflue e limitando al massimo ogni spreco.
Dal cibo agli accessori, dai vestiti alle utenze, dalle uscite all’uso della macchina. Più green, più tempo per sé, più tranquillità. Meglio di così?
La vita è fatta di punti di vista. Scegliamo noi quello che ci fa stare bene.