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Home Primo Piano

Uno dei lavori più belli del mondo: l’esperienza di Fabio, pilota di idroambulanze a Venezia

di Michela Zaninello
13 Giugno 2018
in Primo Piano, Si può fare
Tempo di Lettura: 4 mins read
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(di Michela Zaninello) – Fabio Martello, classe 1985, nella vita fa uno dei lavori più unici al mondo: il pilota di idroambulanze a Venezia. Lavora presso la Onlus Croce Verde di Mestre (Venezia) con la qualifica di pilota motorista autorizzato ed operatore radar nelle idroambulanze.

La Croce Verde di Mestre nasce nel 1982 come associazione di volontariato per poi diventare Onlus nel 1997. Ad oggi si avvale di una ventina di dipendenti e più di 300 volontari, erogando più di 30.000 trasporti l’anno (principalmente a livello provinciale ma anche con servizi all’estero) richiesti dal Suem 118 e dall’Asl veneziana.

“Croce Verde Mestre è anche Protezione Civile ed è sempre reperibile 24h su 24 in caso di maxi-emergenze“.

Oltre ai servizi in terraferma, gestisce le idroambulanze  (trasporto organi, emergenze, ricoveri, …) a Venezia.

A Venezia si passeggia infatti nelle calli, nei rii o lungo le fondamenta ma ci sono altre strade: i canali.

Qui la navigazione prevede regole e flussi differenti al punto che anche chi è abituato e li conosce alla perfezione, può rischiare di perdersi.

I rischi di questo particolare mestiere, spiega Fabio Martello a b-hop, sono “tutti quelli intrinseci alla navigazione (condizioni meteo marine avverse, nebbia, navigazione notturna) e quelli dovuti all’unicità di Venezia e della laguna. In base alle condizioni di marea, ad esempio, a causa di bassi fondali o degli innumerevoli ponti all’interno del centro storico, il percorso per arrivare o all’utente o per riportarlo a domicilio viene adattato alle circostanze”.

La conoscenza del territorio diventa perciò fondamentale. E’ una comprensione che non si studia ma bisogna viverla quotidianamente: le maree, il turismo, i lavori in corso, le manifestazioni cambiano la mappa dei canali costantemente.

Spesso può capitare che alcuni passaggi sotto i ponti siano impraticabili per l’alta marea o che il traffico delle gondole o delle imbarcazioni private renda difficoltoso il transito dell’imbarcazione.

Da questo, si deduce che diventare pilota motorista autorizzato di idroambulanze non è per nulla semplice. E’ necessario avere un titolo professionale rilasciato dalla Capitaneria di Porto di Venezia che richiede studi approfonditi sulla navigazione specifica della laguna ed essere in possesso del titolo di soccorritore per poter operare nel settore, oltre ad avere un profilo personale sanitario specifico adatto alla guida del mezzo e al soccorso.

Il lavoro si svolge a stretto contatto con i volontari, che vengono formati come soccorritori ed aggiornati costantemente.

Lavorare con i volontari, dice Fabio, “pur con alti e bassi, è un’esperienza che mi ha permesso di osservare una realtà a me sconosciuta e di incontrare persone stupende”.

Racconta inoltre il rapporto con gli altri naviganti (i gondolieri, i tassisti, i topi) della laguna:

“A parte qualche incivile, come ce ne sono ovunque, la convivenza con tutte le categorie ‘naviganti’ è pacifica. L’importanza del nostro servizio è riconosciuta da tutti, e se possibile veniamo facilitati “

La guida notturna o in emergenza mette a dura prova i piloti di idroambulanze. Alla domanda se ha mai avuto paura, Fabio si racconta così:

“Ho avuto paura in moltissime circostanze e per tantissimi motivi, soprattutto per il fatto che mi viene affidata un’unità con un equipaggio che trasporta persone malate che dipendono direttamente dalle capacità di condurre bene ed in sicurezza l’imbarcazione. L’euforia che si prova a correre con le sirene della idroambulanza nel Canal Grande non deve far dimenticare che un errore può comportare una catastrofe”.

Quando c’è passione per il proprio lavoro, e Fabio ne ha molta (“sono innamorato del mio lavoro”), anche la sveglia alle 3 del mattino per iniziare il turno viene ripagata da momenti indimenticabili che danno un valore aggiunto al cuore e agli occhi:


“… quando la mattina, all’alba, esco dal canale dell’ospedale e la prua comincia a fendere le onde tra il suono dei gabbiani capisco che questo non è solo un lavoro ma una meravigliosa opportunità di vivere Venezia”.


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Michela Zaninello

Michela Zaninello

Adoro le persone e il mondo che ogni testa ha dentro, viaggiatrice di esperienze e di cultura. Curiosa per natura, instancabilmente alla ricerca di sole. Io b-hop perché amo le belle notizie, la speranza e le possibilità… Perché credo nelle persone e mi fido di loro.

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