Cercare un lavoro in Italia non è facile per un giovane italiano, figuriamoci per un latinoamericano. In genere un immigrato può accontentarsi di rispondere solo ad annunci per pulizie, colf, assistenti familiari, autista, giardiniere, portiere. Magari, invece, è laureato a pieni voti. Oppure è un genio dell’informatica, o una grande artista dei fumetti. Ci sono talenti e competenze nascoste che possono essere valorizzate per inserirsi nella società realizzando i propri sogni ed obiettivi. Per creare integrazione e non emarginare nessuno, perché le nostre comunità siano più sane, ricche, giuste ed armoniose. Qui non vale il falso luogo comune: “gli immigrati ci rubano il lavoro”, perché si insegna prima di tutto a cercarsi un lavoro in maniera creativa. Cosa che possono fare benissimo anche gli italiani. E’ la innovativa proposta della associazione onlus S.A.L. (Solidarietà con l’America Latina), che a Roma, con il finanziamento della Regione Lazio, sta realizzando l’iniziativa “Construimos nuestro futuro” (Costruiamo il nostro futuro), coinvolgendo giovani latinoamericani.
Il progetto, strutturato in tre parti e già operativo, prevede una serie di incontri di formazione settimanali per aiutare i giovani a capire chi sono, quali le loro capacità e gli obiettivi che si prefiggono. I formatori – educatori, psicologi, economisti, sociologi – aiutano i partecipanti a costruire un curriculum, affrontare un colloquio, a realizzare una mappatura del territorio per capire quali sono le reali opportunità occupazionali. Al termine, previa selezione, vi sarà la possibilità di stage finali presso imprese o attività commerciali, con attestato di frequenza al corso.
“Questa esperienza permetterà ai giovani di guardarsi ‘dentro’ e ‘intorno’ e a diventare protagonisti della propria vita – spiega a b-hop Luca Pandolfi, tra i responsabili del S.A.L., docente di antropologia e sociologia -. Impareranno a capire quali sono le proprie risorse e a conoscere meglio il territorio. Li aiuteremo a realizzare un progetto di lavoro o studio per il futuro, anche tramite dei contatti diretti con le attività imprenditoriali e commerciali”. Lunedì 23 marzo (ore 17, Municipio VII – piazza di Cinecittà, 11), vi sarà a Roma la presentazione ufficiale del progetto, con rappresentanti delle istituzioni e testimonianze dei giovani che hanno frequentato il primo corso.
L’associazione S.A.L., che il 21 marzo festeggia i 15 anni di attività, lavora “CON” l’America Latina portando avanti progetti di sviluppo comunitario, auto promozione e aiuto umanitario insieme alle comunità locali di molti Paesi (Argentina, Bolivia, Brasile, Cile, Colombia, Guatemala, El Salvador, Messico). Questa sua esperienza è messa a frutto anche sul territorio romano, per una città più equa ed interculturale.
Nella sede di via Cesare Baronio 61 (metro Furio Camillo), i volontari del S.A.L. organizzano numerose attività, dibattiti, feste, concerti, incontri, corsi, mercatini. Qui c’è un servizio di orientamento psicologico per coppie migranti e qui si incontrano anche i giovani del Jo.C.A. (Jovenes con actitud), un gruppo di ragazze e ragazzi latinoamericani e italiani con proprie iniziative e progetti, come le gite culturali per conoscere meglio la città, i cineforum, le cene etniche solidali, i corsi di musica o di lingue. “Cerchiamo così – precisa Cristiano Colombi, presidente del S.A.L. e docente di economia politica – di dare voce a chi non ha voce e di combattere contro lo sfruttamento, la povertà e le ingiustizie che subiscono questi popoli, sia che si trovino sulla loro terra sia che vivano insieme a noi”.
E ogni Pasqua, uova equosolidali per finanziare i progetti in America Latina. Vedi anche: la pagina Facebook dell’associazione SAL