di Patrizia Caiffa – Potrà sembrare strano e anacronistico parlare di mare, sole ed estate quando mezza Italia è alle prese con il maltempo e tutto lo Stivale è percorso da un brivido a causa della nuova impennata di casi di Covid-19. Ebbene sì, rea confessa, faccio parte di quella specie in via di estinzione e poco amata degli irriducibili dell’estate. Anche in autunno.
Ci si riconosce in spiaggia, a latitudini molto meridionali, che nel nostro Bel Paese fortunatamente abbondano.

Ci si guarda e ci si studia. Si è in pochi ma si sente dentro la stessa, irrimediabile e struggente, nostalgia. Una nostalgia del passato e una angoscia del futuro che è già presente.
Siamo quelli che non si rassegnano a lasciarla andare, questa lunga, incerta e irripetibile estate dove tutto – ci dicono – è cambiato e cambierà ancora.
Siamo quelli che faticano ad accettare che questi attimi illuminati di cieli aperti e azzurri e tramonti per innamorati a momenti spariranno e saranno persi per lunghi mesi.

Siamo quelli che già sentono una morsa nello stomaco pensando al freddo, alle scarpe chiuse e strette, agli ombrelli sgocciolanti, all’umidità nelle ossa, alle case di novembre senza ancora i termosifoni accesi.
E sembra incredibile che in questa spiaggia di ciottoli grigi come le brume che scendono dalle nuvole della Muntagna, Idda, il sole filtri e scaldi ancora così tanto.

Il litorale jonico da Taormina a Catania, come dicono i nativi, è
“l’unico posto al mondo dove puoi fare il bagno a mare e vedere l’Etna con la neve”.
In questa giornata di congedo malinconico con l’estate, mi sembra di comprendere perfino la pazienza del pescatore, che aspetta seduto, fiducioso, con tutto il tempo del mondo davanti.

Ma anche i sogni della ragazza con l’ombrellone blu e il leggero vestito di lino bianco. La serena routine un po’ annoiata dei due coniugi siciliani di mezza età, tra parole crociate e telefonini. L’entusiasmo naturista dei turisti nordeuropei, che hanno scoperto un incredibile solleone caraibico e mari tropicali nella stessa Europa, ad una o due ore di low cost dalle loro gelide città.
Saranno almeno 30 gradi all’ora di pranzo e non capisci se è uno scherzo del destino, un inganno degli dei o un dono del cielo.
L’unica cosa sicura è che sarà l’ultima volta, in questo 2020 padre e figlio dell’incertezza.
Ecco perché amo il Sud.
Per questo e per tanti altri affascinanti motivi già ne soffro l’assenza.

Info per home holidays e slow tourism: two_romans_in_sicily (Instagram)
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