di Anna Attolico – Quante regole ci sono a casa tua, con i tuoi figli? Tante o poche? Ne bastano poche ma irremovibili e poi è importante garantire un ambiente affettuoso.
Sulle “coccole” ci sono sempre tanti dibattiti. Le coccole sono fondamentali sempre. Le coccole non devono mancare mai ma vanno chiaramente adeguate all’età.
Questa funzione è prettamente materna ma negli ultimi anni è esercitata anche dai padri. Devi comunque sapere che alcune funzioni sono fisiologiche. La donna per sua natura tende a proteggere e ad accudire: ha un organo genitale, l’utero, che non si vede e che è interno e ha il compito di accogliere. L’uomo ha un organo genitale visibile, che va verso l’esterno.
Queste sono le diverse funzioni che abbiamo per natura: la mamma accoglie e protegge soprattutto nei primi anni di vita, l’uomo favorisce le esperienze esterne col mondo quando la funzione di accudimento comincia a non essere più necessaria.
Con i bambini neonati spesso i padri non sanno cosa fare (oggi un po’ meno) ma è normale perché la loro funzione viene dopo, quando i bambini cominciano a fare esperienze con gli altri, con il mondo esterno. In questi anni il ruolo protettivo della madre si ridimensiona. Coccole sempre in base all’età. La tua casa deve essere un ambiente affettuoso e sicuro sempre.
Non picchiare MAI i tuoi figli, neppure con semplici “scapaccioni”.
Non dimostri la tua forza ma solo la tua debolezza in quanto ti sei disarmato delle tue armi più potenti: il tuo silenzio, i tuoi sguardi, le tue parole, il tuo esempio e se necessario i tuoi castighi.
Coccole sempre ma distingui i ruoli: alcune cose si dicono e si fanno solo con il partner, non con i figli.
I baci sulle labbra solo ai bambini non ai ragazzi e tanto meno agli adolescenti. Cosa che a volte avviene tra madri e figlie.
Non dormire con i tuoi figli se hanno superato l’età della pubertà. E se sono bambini, dormici soltanto eccezionalmente, altrimenti ognuno ha il suo letto.
Non usare i tuoi figli con cui dormi come alibi per non vivere l’intimità con il tuo partner. “Amore” è giusto dirlo al proprio marito non ad un figlio adolescente.
Non siate amici dei vostri figli e non affidategli il compito di essere “emotivamente il vostro partner”, rischio che puoi correre se sei un genitore single.
Se sei una mamma single con un figlio maschio cerca altrove delle soddisfazioni affettive. Non necessariamente con un nuovo compagno ma anche con relazioni e amicizie che possano nutrirti e farti stare bene. C’è un mondo di amici là fuori, basta cercare ma solleva tuo figlio da questo incarico.
A volte anche le donne sposate possono rischiare di affidare questo incarico ai propri figli e aspettarsi da loro ciò che il marito non dà: attenzione, rispetto, cortesie.
Anche alcuni padri a volte hanno complicità maggiori con le proprie figlie che non con la moglie.
Bisogna cercare altrove queste cose, non è compito dei figli.
Ritagliati sempre la tua vita affettiva. Il dialogo lo devi cercare col partner. In questo modo permetti ai tuoi figli di crescere e di avere a loro volta una vita affettiva lontana da te.
Se hai figli grandi sostieni processi di autonomia e indipendenza.
I nostri figli non devono avere il compito di proteggerci e di rimanere al nostro fianco ma devono essere liberi di vivere la propria vita e di compiere in prima persona esperienze e anche errori.
C’è un meccanismo per cui a volte ci sentiamo in colpa se siamo più felici dei nostri genitori; è necessario un lavoro su se stessi per liberarsi dai sensi di colpa e da ipotetici doveri e vivere pienamente il proprio destino.
Tu devi valere al di là dei tuoi figli e questo consente loro di valere al di là di te.
Ci sono genitori che senza esserne consapevoli, limitano emotivamente la vita e l’indipendenza dei propri figli ma paradossalmente ci sono anche figli adulti che si permettono (perché i genitori glielo permettono) di entrare nel merito delle scelte individuali affettive dei propri genitori.
Non puoi fare il genitore dei tuoi genitori. Un figlio di 30 anni che vive ancora con i genitori non è un bene né per lui, né per i genitori stessi.
A volte succede che i figli adulti dopo relazioni fallimentari ritornino a casa, creando squilibri tra i genitori che si erano con fatica costruiti nuove dimensioni di coppia. Ci sono dei punti di non ritorno.
Se sei padre non puoi tornare dopo una separazione a casa dei tuoi genitori. E’ come tornare a fare il figlio, ad essere bambino e questo depaupera il tuo ruolo di padre e ti delegittima. Cerca altre soluzioni.
La casa dei propri genitori deve essere un appoggio temporaneo se stai vivendo un periodo di transizione e di crisi ma poi cerca altrove.
Ognuno ha un dovere col proprio destino e non può limitarlo per sopperire alle carenze affettive dei propri genitori e neppure alle invadenze dei propri figli.
Poche regole e ruoli chiari per riuscire a vivere con libertà e pienezza ogni tipo di relazione.