di Margherita Vetrano – Le Wonder mamme non hanno super poteri ma organizzazione, sangue freddo ed un’auto affidabile tra mito e realtà.
Che abitino in un paesello o in una grande città, il mezzo di locomozione è fondamentale per traghettare la ciurma di figli tra scuola, attività e chi più ne ha più ne metta.
La sua necessarietà è direttamente proporzionale alle dimensioni della città: in una metropoli è più indispensabile delle gambe!
Una Wonder auto che si rispetti è in genere di seconda o terza mano, all’apparenza graziosa ma nasconde in sé retroscena da brivido…
Un tempo auto da buone prestazioni e bel design, approda alla Wonder mamma con qualche pezzo in meno e molta storia in più.
In genere è il papà a disfarsene elegantemente, cedendola alla partner non appena acquista la nuova “ammiraglia”.
Viene immediatamente ribattezzata dai figli con nomi altisonanti come Razzo, Perla Nera o Missile, dimostrandole immediato affetto e malcelato orgoglio.

L’auto è capiente per accogliere prole e compagnia, preferibilmente a cinque porte per poter caricare zaini, trolley, sacche e spesa.
…ma soprattutto, non teme ruggine, polvere né vento!
Troppo utilizzata per trovare il tempo di portarla al lavaggio, le viene riservata una pulizia d’urgenza una volta all’anno, in genere con la bella stagione; al resto penseranno le piogge stagionali.
La coltre di polvere e smog, d’altronde, attutisce urti e mimetizza abbozzature; parcheggiare non è sempre un’attività a costo zero.
Non solo; l’apparente incuria la tiene al riparo da ladri e mariuoli, rendendola poco appetibile ai furti.
Anche perché la Wonder auto dorme per strada, con quell’alea sospesa tra il vintage e il bohemienne che le attribuisce un fascino leggendario.
Se la pulizia esterna langue, quella interna latita, osteggiata com’è da “merende al volo”, perché si sa…in macchina di papà è proibito il consumo di ogni tipo di cibo ma in quella della mamma…
Dalle briciole alle carte di caramelle, è possibile imbattersi anche in una fetta di mortadella tra i sedili, nonostante lo spergiuro dei ragazzi di fare attenzione.
Un giro d’aspirapolvere è dunque obbligatorio e quanto fascino nasconde il riordino, quando permette di imbattersi in vecchi libri e souvenir!
Quando sia il momento di applicarsi, non è dato sapere ma il ritrovamento di un dentino da latte caduto chissà quando potrebbe dare lo sprint giusto!
La Wonder auto è un universo a sé, comodo ed accogliente, con i suoi sedili un pò sfondati che conferiscono alle mamme alla guida quell’aspetto “felinesco”, mentre tentano di guardare oltre il cofano, soprattutto se non sono molto alte.
Si respira quell’aria di home made, soprattutto nelle piccole riparazioni di elementi accessori.
Che sia la corda che blocca il cassetto portaoggetti o la carta da gioco che oscura lo specchietto parasole un pò difettoso, tutto è concesso.
Ciò che conta è che l’auto sia efficiente e quanto a performance non la batte nessuno!
Una Wonder auto che si rispetti va usata per la scuola guida dei figli e ceduta per i primi appuntamenti, perché anche se non è bellissima garantisce quattro ruote ed un tettuccio sulla testa.
Può essere usata per i traslochi, caricandola all’inverosimile anche se è solo una citycar.
Separarsene è sempre difficile e quando giunge a fine carriera difficilmente la destinazione sarà la rottamazione.
Continuerà piuttosto ad essere tramandata di mamma in mamma verso orizzonti via via più riposanti.
