(di Patrizia Caiffa) – Francesco Barberio è un cantante e musicista siciliano. Suona e canta da 20 anni, insieme alla sua band, girando tutta la Sicilia orientale durante feste, matrimoni, eventi. Il lavoro non manca. Eppure Francesco ha nel cuore una semplice e antica passione che non si placa: l’amore per la terra, per i suoi prodotti sani e genuini. E preferisce vivere secondo i ritmi della natura. E’ così che, a Giardini Naxos, con vista Etna, inizia il suo “OrtoNatura“, usando sementi autoctone che coltiva con metodi naturali e sinergici.
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Sono tante le attenzioni che mette in quell’ettaro di terra in comodato, in una zona piena di campagne generose ma abbandonate. Non c’è niente di preconfezionato nella sua esperienza. Il suo motto è: “Osservazione e pratica”. E tanta pazienza.
Ci mostra con l’orgoglio della fatica a mani nude le file di ortaggie insalate che ha piantato grazie alla scoperta e all’aiuto di uno strumento inventato da poco da un genio savonese e acquistata su internet a poco prezzo: la bio-forca.
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“E’ una sorta di vanga/forca che permette di smuovere la terra rimanendo in piedi, senza spezzarsi la schiena – spiega Francesco a b-hop -. In questo modo si impiega certamente più tempo ma non si usa il trattore che uccide le coccinelle”.
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Le coccinelle, sì. Per chi non lo sa questi romantici insetti sono tra i più importanti alleati di chi vuole portare avanti coltivazioni veramente biologiche. Mangiano infatti gli afidi, chiamati anche “pidocchi delle piante”: si tratta di insettini microscopici e neri, nemici giurati di tutti i contadini, che per ucciderli e proteggere le piantine spargono concimi chimici a iosa.
Francesco mostra con amore le sue coccinelle, le foto della metamorfosi dalla larva.
“C’è talmente tanta pigrizia tra i coltivatori che molti, anziché rinunciare ad arare e fresare la terra con il trattore, addirittura comprano le coccinelle“, dice. “Perciò ho pensato di fare degli allevamenti e venderle on line”.
Passeggiando tra i filari di fave, pomodori appena piantati, broccoletti, piselli, zucchine, insalate, Francesco sogna, immagina la sua vita in quel campo, sotto il sole crudo della Sicilia che lo ha già arrossato.
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Ha una visione chiara, tanti progetti: “A breve fonderò una associazione e organizzerò laboratori didattici per bambini e iniziative varie. Vorrei comprare una casa su ruote, posso vivere qui, mi basta poco”.
Intanto ha già iniziato un crowdfunding tra amici e conoscenti per acquistare le prime piante e gli alberi: ha piantato mimose, carrubi, noccioli, melograni, tutto ciò che aiuta a fissare i componenti nutritivi necessari all’orto.
E, appena potrà, pianterà ulivi – per isolare un po’ il terreno dalla vicina autostrada Catania-Messina – avocadi, manghi, agrumi.
“Lo scopo della raccolta fondi – precisa – è ricreare i presupposti per lo sviluppo di una foresta commestibile. Fin dai primi anni, quello che era un terreno incolto, diventerà rifugio per molte specie di insetti ed animali. L’obiettivo è di sensibilizzare i visitatori verso uno stile di vita più vicino alla natura e ai suoi ritmi, aspettando che altri si interessino al progetto per poi magari riprodurlo nella propria terra”.
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Ad ogni sostenitore sarà corrisposto un premio equivalente al valore in prodotti dell’orto/foresta. Per alcuni (frutta, agrumi, ecc.), saranno necessari almeno 3 anni, mentre gli ortaggi sono già disponibili.
Finora ha raccolto circa 500 euro e ogni donatore ha appeso una targhetta con il suo nome sull’albero che verrà.
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Il sogno di uno, più la forza della condivisione, rappresentano una speranza di futuro per quella Sicilia giovane che ha scelto di restare, per costruire nonostante le difficoltà.
Nell’onda italiana del ritorno dei giovani alla terra: 30.000 nell’ultimo anno secondo la Coldiretti, una storica inversione di tendenza che non accadeva da anni.
Ideatrice e direttrice responsabile di B-hop magazine. Giornalista professionista, lavoro dal '98 all'agenzia Sir. Laureata in Lingue e letterature straniere moderne, ho scritto romanzi, testi teatrali e saggi e viaggiato (tanto) nel Sud del mondo. Instancabilmente curiosa di nuove avventure, dentro e fuori di me, ho voluto B-hop per portare bellezza, fiducia e consapevolezza nel mondo dell'informazione. Sogno di scrivere presto un altro romanzo.