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Home Primo Piano

Creare “sandali espressi”, la passione di una ciabattina itinerante

di Agnese Malatesta
19 Agosto 2019
in Primo Piano, Si può fare
Tempo di Lettura: 3 mins read
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(di Agnese Malatesta) – Un amore sfrenato che sa di libertà e di raffinatezza: i sandali per Carolina sono stati sempre una passione, fin da bambina.  Tanto che quelle calzature, che d’estate lasciano i piedi nudi ma ‘vestiti’ a piacimento, per lei sono ora motivo di lavoro.

Quarant’anni, ischitana, Carolina D’Orso, una laurea in Scienze Motorie, è una ‘ciabattina itinerante’, nella sua isola, e crea in tempo reale sandali facendo scegliere materiali e colori.

Sandali ‘espressi’, insomma, pronti in poco più di un’ora – come non è insolito dalle sue parti – che propone a feste di piazza, in alberghi e in centri termali.

“La passione per i sandali l’ho sempre avuta”.

“Fin da bambina – ricorda Carolina – appena avevo qualche soldo, mi compravo sandali. In tutti i miei viaggi all’estero i sandali mi portavano a scoprire i negozi più nascosti e curiosi”.

Dei sandali “amo tutto, dalle cuciture alla manifattura, dai colori ai materiali. Con il sandalo il piede è sempre libero e nudo. Non a caso io porto sempre quelli di tipo caprese, a forma di T”.

“Non c’è alcuna costrizione, mi dà davvero un senso di libertà. In più, esprimono creatività”.

“Dopo la laurea in Scienze Motorie, ed aver lavorato anni come personal trainer e nella riabilitazione, ho capito che non era quella la mia strada, non ero soddisfatta di ciò che facevo.  Con mia sorella abbiamo aperto un negozio di accessori a Casamicciola.  Non pensavo davvero ai sandali da un punto di vista commerciale ma rimaneva in modo latente, come interesse personale l’attrazione per imparare a costruirli.  Per tanto tempo ho chiesto alle botteghe di artigiani di Positano e di Amalfi di poter imparare il mestiere, con scarsi risultati.  Quando avevo ormai accantonato l’idea, il caso ha voluto che in un viaggio in Messico conoscessi un maestro caprese che al rientro in Italia si è offerto di insegnarmi questo mestiere”.

Una formazione che è durata due inverni: “ho cominciato così per puro piacere, come chi va a fare un corso di cucito. Ma lì ho imparato a trasformare un’idea, un pensiero, un insieme di colori in un sandalo finito, partendo solo dalla suola”.

“Ora la maggiore soddisfazione è vedere camminare le mie idee per strada”.

Una volta appresa quest’arte, Carolina si è dilettata a creare sandali per sé e per le amiche. L’idea di un vero e proprio lavoro era ancora da venire.

L’occasione è stato il terremoto del 2017 che ha colpito Ischia.

“È vero non abbiamo avuto danni ma – dice Carolina – è cominciato un periodo di forte disagio. Ognuno si è dovuto dare da fare per rilanciare l’economia locale. Io ho dovuto dare una svolta nel mio lavoro, ho fatto ricorso alla mia passione, a ciò che avevo imparato, ai sandali”.

Con gioielli o bicolore, infradito o multifascia, i sandali di Carolina sono personalizzati, pronti sul momento, su richiesta:

“la bellezza è proprio in questo, veder nascere il sandalo sotto gli occhi”.

“C’è sempre folla intorno a me quando lavoro. La gente è incuriosita. Fa domande”, sottolinea l’artigiana del sandalo che suggerisce ed aiuta la scelta.

“Un sandalo su misura può essere richiesto per vezzo o per necessità. Magari chi ha un alluce valgo o dei piedi delicati ha bisogno di un modello adatto e funzionale. Io su questo tipo di esigenze, do indicazioni; sul piede perfetto, faccio scegliere il cliente. Di solito do consigli in base all’età della persona, allo stile, proponendo colori o modelli basic. Incide anche la nazionalità dei turisti: le tedesche a volte tendono a chiedere copie delle Birkenstock”.

“Amo questo mio lavoro che nasce da una passione lontana e che è cresciuto nel tempo. Sono soddisfatta se la gente è contenta, e che rimane qualcosa di me in quello che faccio”.

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Agnese Malatesta

Agnese Malatesta

Giornalista professionista. Per trent’anni cronista all'Ansa, mi piace raccontare fatti e persone ‘comuni’. Scrivo su B-hop perché quelle storie, forse semplici ma non scontate, e comunque vitali e positive, di solito non fanno la storia del momento ma arricchiscono le vite di tutti. Mi piace pensare che questo sia un modo per contribuire al vivere civile. Sempre attratta dai temi sociali – laureata, più o meno consapevolmente, in Sociologia – guardo con passione alle novità in questo ambito. Ho una predilezione per i fiori, le rose in particolare, e per le scrittrici donne.

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