Per la prima volta le luci del Deepavali (o Diwali) scorreranno sulle acque del fiume Tevere, al centro di Roma, nel cuore della cristianità. Induisti, Buddhisti, Ebrei, Cristiani, Musulmani, Sikh, Bahà’ì ed appartenenti ad altre comunità religiose e movimenti spirituali si danno appuntamento oggi dopo il tramonto; ognuno con una lampada da adagiare su foglie di mais e abbandonare alla corrente del Tevere illuminato, in un ideale gemellaggio con il Gange. E’ il Deepavali, la festa induista delle luci. Roma è solo uno dei tanti appuntamenti che i 160 mila induisti presenti nel nostro territorio si sono dati per celebrare la festa. Dalle sponde del fiume Po a Torino (domenica 8 novembre) a quelle del Tevere a Roma, fino a Milano dove domenica 14 novembre si festeggerà con i fuochi di artificio.
Una settimana di celebrazioni scandite dalla musica, lo scambio di doni e l’accensione della Lampada.
In base alla Intesa siglata con lo Stato italiano il 31/12/2012, il Deepavali è diventata anche per legge festività religiosa ufficiale per gli induisti e sarà celebrata a livello istituzionale mercoledì 11 in Senato con un incontro promosso dall’Unione Induista Italiana, sul tema dell’ambiente e sul ruolo che religioni e politica hanno di fronte alle problematiche ambientali.
L’Induismo è composto di tantissime tradizioni e ogni tradizione ha le sue feste specifiche ma la festa del Deepavali le attraversa tutte.
E’ un po’ come il “nostro” Natale: ci si scambia i doni, si festeggia in famiglia, si celebra con musiche e dolci speciali. “E’ la festa della luce – spiega Svamini Hamsananda Ghiri, vice-presidente Unione Induista Italiana – e celebra la vittoria della verità e del bene sul male che è oscurità e ignoranza. Basta una piccola luce per sconfiggere anche le più grandi tenebre. E’ quindi un segno di speranza per il mondo”. Agli eventi sono invitati tutti coloro che desiderano conoscere questa antica tradizione
Come tutte le minoranze presenti in Italia, anche quella induista è poco conosciuta.
Una delle priorità dell’Unione induista italiana è proprio quella di favorire la conoscenza, promuovendo tavoli di lavoro con la Conferenza episcopale italiana e corsi accreditati con il Miur per insegnanti, operatori sociali, educatori. “E’ importante superare gli stereotipi – spiega Svamini Hamsananda Ghiri – perché se ad un bambino gli si spiega perché il suo compagno sikh porta il turbante e gli si dice che è un segno di ricchezza e un dono per la classe, allora si favorisce un processo di autostima nel bimbo figlio di immigrati ed un clima in classe favorevole alla diversità”.
L’appuntamento a Roma per “DIVALI, Luci sul Tevere in un ponte ideale con il Gange” è il 10 novembre ore 18.30 area antistante i giardini di Castel Sant’Angelo.
L’evento è organizzato nell’ambito della 2^ Conferenza Nazionale “Cosmocity: migrazioni, religioni e città interculturali. Le celebrazioni di Diwali: un’occasione per promuovere il dialogo interreligioso”. A Milano invece le comunità induiste invitano a condividere la Festa della Luce domenica 14 novembre a Villa Rescalli Villoresi (Via Monti 7- Busto Garolfo). L’evento si aprirà con il benvenuto e il saluto delle autorità religiose e civili, e con la cerimonia ufficiale dell’accensione della Lampada, dipam. Questo rituale sarà accompagnato dalla recita di inni di invocazione alla pace. Si susseguiranno momenti di musica e di danza. Si avrà occasione di ascoltare i racconti delle donne sulle tradizioni legate al Diwali con, inoltre, la realizzazione di kolam – diagrammi disegnati sul terreno – con fiori e polveri colorate. È’ prevista la condivisione del cibo consacrato, in un reale spirito fraterno. Il tutto si concluderà con uno spettacolo pirotecnico.