di Margherita Vetrano – Fra gli itinerari di fine estate o autunno la visita alle Grotte di Frasassi è uno fra i più classici.
Vicine al comune di Genga, in provincia di Ancona, le grotte sprigionano il loro fascino come bellezza naturale e misteriosa.
Scoperte il 25 settembre del 1971 da un gruppo di ragazzi, si sviluppano ad una profondità di circa 300 m sotto il livello del mare.
Oggi l’accesso alle grotte è agevolato dal bus navetta che, partendo dal piazzale della biglietteria, accompagna fino all’ingresso, a pochi chilometri di distanza.
L’ingresso è protetto da imponenti porte pneumatiche di vetro e acciaio che ne preservano il microclima interno.

Le visite guidate consentono di immedesimarsi immediatamente nella magia della scoperta speleologica.
Dopo pochi minuti di introduzione alla visita, la spedizione si addentra nella prima grande camera, chiamata l’Abisso Ancona in uno spazio sotterraneo di circa 2 metri cubi di volume.
La temperatura costante durante l’anno, di 14°C, prevede un abbigliamento adeguato e si rivela una piacevole alternativa alla calura estiva. Non dimenticate il maglioncino!
Procedendo lentamente tra camminamenti, scale e ponti metallici, l’occhio si abitua presto al panorama carsico di concrezioni che ricordano colonne e guglie di palazzi incantati.

Stalattiti e stalagmiti si sfiorano decorando caverne scavate nell’antichità dallo scorrere del fiume Sentino.
Ancora oggi è possibile ammirare sculture naturali come l’Orsa, levigata dall’incontro fra le fredde acque calcaree e quelle sulfuree.
All’interno delle grotte, la mancanza di punti di riferimento genera un gioco di prospettive che crea illusioni ottiche.
Concrezioni enormi diventano piccole e stalagmiti vicinissime, in realtà, si trovano a profondità di oltre sei metri.

Procedendo nel percorso, il cuore si adegua al passo cadenzato e la respirazione più lenta permette di apprezzare odori e suoni difficilmente percettibili in superficie.
Ad un ascolto attento, si sente il gocciolio e lo scorrere dell’acqua sulle rocce, dal caratteristico odore pungente.
Il fresco ambiente umido, illuminato da luce artificiale, risplende dei colori dei minerali cristallizzati e rimanda a bagliori astrali.
Il paesaggio lunare si compenetra di echi e rimandi tra il buio dell’oscurità e la luce riflessa.

Camminare sulle passerelle sospesi su pozzi profondi oltre 20 metri è un’esperienza surreale, sovrastati da oltre 400 metri di roccia.
Al vostro passaggio, veli di roccia vi lambiranno i capelli, pendendo dal soffitto.
Un’esperienza densa di fascino e tutt’altro che spaventosa, nella contemplazione della roccia che vive in un crescere e trasformarsi continuo.
Delle sei sale, tra streghe e giganti, l’immacolata sala delle candeline catalizza l’attenzione.
Il suo candore, riflesso nei laghetti d’acqua affiorante rimanda ad un paesaggio innevato.
Grotte di Frasassi: Sala delle candeline (Foto: E.Sibio)Il percorso di 1,5km, accessibile a tutti ha una durata di circa un’ora e mezza. Oltre a questo, esiste un’esperienza speleologica articolata in due percorsi.
Torcia frontale ed imbraco, non serve molto altro, fuorché una buona dose di coraggio ed amore per l’avventura.
Il percorso speleo-avventura Azzurro, di difficoltà medio-bassa, dura circa due ore ed è adatto anche a ragazzi a partire dai 12 anni.
Diversamente, il percorso speleo-avventura Rossa, di durata e difficoltà maggiori, è consigliato ad escursionisti più esperti.
Nel mese di settembre, in occasione della ricorrenza della scoperta, le grotte organizzano visite guidate con la partecipazione straordinaria dei primi scopritori.
Quale migliore occasione per sentire raccontare dalla loro viva voce l’esperienza della scoperta e porre loro tutte le domande che la visita vi susciterà?

Per info: https://www.frasassi.com/