di Anna Attolico – Le leggi della comunicazione, anche chiamate assiomi della comunicazione sono state elaborate da Paul Watzlawick, uno dei massimi esponenti della scuola di Palo Alto in California. Watzlawick ha elaborato 5 leggi. Qui ti illustro le prime due, che sono le più importanti.
1ª LEGGE- E’ impossibile non comunicare – In qualsiasi tipo di interazione tra persone, anche il semplice guardarsi negli occhi, si sta sempre comunicando qualche cosa all’altro soggetto

Qualsiasi cosa tu faccia o dica stai comunicando. In qualsiasi azione emerge ciò che sei. Se vai al bar al mattino e ordini un caffè, il tuo modo di porti, di entrare, la tua voce, la tua postura, diranno qualcosa di te. Se sei una persona sicura o insicura, triste o contenta, si vede da qualsiasi gesto tu possa compiere. Anche solo ordinare un caffè. Pensaci la prossima volta che entri in un bar. Come sei entrato, timidamente o in modo sicuro? Il caffè l’hai ordinato sottovoce e non hai neppure guardato il barista negli occhi o con voce sonora?
Attenzione: se tutto è comunicazione, anche il silenzio lo è!
Il silenzio è una forma di comunicazione fortissima, spesso è più rumoroso di molte parole. Hai mai ricevuto uno sguardo eloquente magari da tuo padre o da tuo nonno? Quegli sguardi che non avevano bisogno di parole, dicevano già tutto.
Oppure sei mai stato in silenzio con una ragazza, semplicemente a guardarvi? C’erano mille parole che volavano in quei silenzi. A volte potresti vedere un amore infinito tra due silenzi osservando alcune persone.

Oggi viviamo in un’era tecnologica dove la comunicazione ha delle distorsioni. Come diceva il sociologo Zygmunt Bauman, famoso per la sua definizione di società liquida:
“…in una società che vive per il consumo, come la nostra, tutto si trasforma in merce, incluso l’essere umano con le relazioni usa e getta”.
Oggi che molte delle nostre comunicazioni sono virtuali, perché avvengono attraverso i social, il silenzio ha assunto significati ancora più profondi.
Puoi ad esempio conoscere una persona su Facebook o Instagram, chattare per tanto tempo, arrivare a livelli anche profondi di intimità e confidenze e poi da un giorno all’altro non sentirti più, e per l’altro non esisti più. Fine. Oggi per interrompere una relazione anche di amicizia, basta non rispondere più ai messaggi.
Un tempo le persone si vedevano, litigavano, si mandavano anche a quel paese ma almeno avevi degli elementi per comprendere il perché dell’interruzione del rapporto. Se hai sperimentato il silenzio, come risposta a qualche tuo messaggio, sai che forte significato può avere. Ha il potere di disarmarti, perché è come se l’altro, non rispondendoti, decidesse di uscire dal campo di gioco. Punto.
Non c’è più nessuna partita. E’ quindi importante esserne consapevoli perché potremmo anche essere noi ad interrompere a volte alcuni rapporti.

2º LEGGE- In ogni comunicazione si ha una meta-comunicazione che regolamenta i rapporti tra chi sta comunicando
La seconda legge della comunicazione di Paul Watzlawick dice che in ogni comunicazione si ha una meta-comunicazione. Il concetto sembra complesso ma è molto semplice.
Significa che non conta quello che dici, conta come lo dici.
Ti faccio un semplice esempio: immagina una moglie a casa in attesa del marito. Appena il marito arriva, la moglie che era intenta a cucinare, si gira e dice: “Finalmente sei arrivato”. Questa semplice frase, potrebbe avere molte sfumature, a seconda di COME viene detta.
Potremmo ad esempio dargli 4 intonazioni diverse; ti invito ad ascoltartele e sentire come “ti risuonano” mentre le leggi.
- La moglie potrebbe essere molto felice e non vedeva l’ora di vedere il marito: “Finalmente sei arrivato”
- La moglie potrebbe essere molto irritata perché il marito è in ritardo: “Finalmente sei arrivato”
- La moglie potrebbe essere molto agitata e ansiosa perché il forno ha preso fuoco: “Finalmente sei arrivato”
- La moglie potrebbe essere molto ironica perché il marito è sceso per le sigarette due ore fa: “Finalmente sei arrivato”
Come vedi conta più il modo rispetto al contenuto.

E’ molto diversa la comunicazione nelle 4 situazioni; la frase è la stessa ma la moglie comunica al marito cose completamente diverse.
Attenzione: se il contenuto non è coerente con il modo, tra i due vince il modo. Se dico “si va bene dai ti amo” distrattamente, come per accontentare l’altro, il messaggio che arriverà all’altro non è l’amore ma la mia distrazione. Questo è chiamato messaggio para-verbale.
E’ fondamentale quindi per una buona comunicazione, imparare ad ascoltare i messaggi “tra le righe”.
A volte se ascolti delle comunicazioni, capisci subito che ad alcune frasi, potresti metterci dei sottotitoli con significati contrari.
C’è poi invece tutto il linguaggio del corpo che apre un altro vasto mondo per cui si dice che, tra il messaggio verbale e quello non-verbale, vince sempre quello non-verbale.
Se il partner ti abbraccia affettuosamente può anche dirti “sei una rompiscatole”, ma prevale l’abbraccio e l’affetto e non il contenuto di ciò che ti dice. Leggere la meta-comunicazione vuole dire leggere i sottotitoli.

In ultimo ricorda, per una buona comunicazione:
Non conta quello che tu dici, conta quello che l’altro capisce.