di Carla Chiuppi – Per il mondo rurale il ciclo festivo più importante dell’anno è sicuramente quello pasquale, ed è fra l’altro quello in cui si avvertono maggiormente gli aspetti rituali legati al consumo alimentare.
La vigilia di Pasqua era caratterizzata da piatti di magro, nella mia famiglia si usava il baccalà, che, contrariamente a quanto avveniva durante la Quaresima, non veniva cotto alla brace ma in umido.
Il momento più importante della ritualità pasquale è sicuramente rappresentato dalla colazione del mattino della domenica di Pasqua.
Mia nonna mi diceva che in passato il sabato “passava” il prete a benedire le uova sode e le pizze dolci e salate che venivano confezionate in casa e spesso cotte al forno comunitario. Oltre alle uova e alle pizze, mia nonna metteva anche il pane, il capocollo e il vino, sulla tavola, affinché venissero benedetti.
Io non ho mai assistito a questo rituale ma alla colazione sì!

La colazione è ricca di rituali. Oltre all’assunzione di cibi benedetti anche altri alimenti tradizionali composti da un numero preciso di di ingredienti; la frittata, ad esempio, composta da sette ingredienti. Al mattino, quindi la colazione tutti insieme: pizza dolce e di formaggio, capocollo, frittata con le sette erbe, uova sode (spesso dipinte da noi bambini/e), coratella, che pare si dovesse mangiare al suono delle campane.
La domenica di Pasqua oltre al cibo, che per noi bambini/e era marginale, significava anche indossare scarpe e vestito nuovo, quello leggero, solo per la domenica.
Al ritorno dalla messa, il pranzo, che continuava nella tavola lasciata apparecchiata e arricchita con altre pietanze. Nella mia famiglia si usava la pasta al forno oppure i tagliolini, fatti a mano da mia nonna.
La pizza di Pasqua, “pane arricchito” tipico del centro Italia, è composta per lo più da formaggio pecorino. Ora alcuni mettono il parmigiano, per renderla più fine.
La lavorazione è lunga e ha bisogno di molta cura. Chi come me lavora tutta la settimana ha poco tempo da dedicare a ricette complesse, ma nello stesso tempo amo dedicarmi al cibo da consumare in famiglia.
Questa è una ricetta easy, che ha tutti i simboli della Pasqua ma si realizza in poco tempo.
Ve la regalo per questa festività e che possa essere di vera rinascita per tutti noi
Ingredienti (dose per due pizze):
Premessa: materie prime ottime sono fondamentali per la buona riuscita di qualsiasi pietanza!
- 500 g di farina (io utilizzo Gentil rosso o Verna)
- 150 g di latte intero
- 100 g di parmigiano reggiano Dop grattugiato
- 100 g di olio evo
- 75 g di pecorino romano grattugiato
- 100 g di emmentaler dop oppure un pecorino poco stagionato da tagliare a cubetti
- 20 g di lievito di birra
- 10 g di sale
- 4 uova
- pepe
Procedimento:
- Sciogliere il lievito nel latte appena tiepido e lasciare da parte.
- Mescolare insieme tutta la parte secca: farina, parmigiano, pecorino, emmentaler a cubetti, sale pepe.
- Aggiungere le uova battute energicamente (a volte, quando ho tempo monto a parte gli albumi e li aggiungo alla fine).
- Aggiungere ora la parte liquida (latte e lievito che avete tenuto da parte).
- Mescolare delicatamente ed aggiungere gli albumi muovendo il mestolo da sotto in sopra.
- Adagiare il composto in uno stampo (io utilizzo quelli con il bordo di 10 cm) e lasciarlo lievitare fino al raggiungimento del doppio del volume.
- Mettere in forno statico a 180° per circa 45 minuti fino a quando vedrete formarsi una crosticina di un bel color bruno.