di Carla Chiuppi – Tempo di Pasqua e tempo di pizze, come tutte le famiglie anche nella mia si impastava una notte intera per sfornare le “pizze di Pasqua”.
Quelle dolci erano le più semplici da fare, con le famose “gocce”, che si andavano ad acquistare da “Micuccette”, la drogheria storica della mia città (Narni) o in farmacia. Qui andavo a prendere anche quelle per il biscotto, che andava fatto tutte le settimane per la colazione del mattino per noi giovani. Mia nonna mangiava ciò che era rimasto della cena, come da vecchia tradizione al tempo degli antichi romani.
Poi c’erano (e ci sono) le pizze al formaggio. Io preferisco le seconde, quelle dolci mi sono sapute sempre un poco insipide. Una cosa che mi piaceva tantissimo erano gli zuccherini colorati che andavano sopra a quelle dolci, mia nonna però non ne metteva, erano orpelli privi di senso a sua detta, a casa mia si badava alla sostanza.
Dopo aver impastato per ore e aggiunto tutti gli ingredienti, arrivava la fase più delicata: la lievitazione!
La prima lievitazione era, tutto sommato, una “passeggiata” ma dopo aver aggiunto gli ingredienti e aver messo l’impasto nelle apposite teglie alte dedicate alle pizze, guai a sbagliare le mosse.
Le pizze così sistemate venivano avvolte da vecchie coperte, preferibilmente di lana e non si poteva cambiargli posto per nessun motivo. Tutti fermi .
Finalmente avveniva il trasferimento in forno, per quelle dolci anche questa operazione risultava più semplice ma per quelle al formaggio, no. Vuoi per il grasso contenuto, vuoi per il formaggio, la lievitazione risultava più difficile e comunque non andavano mosse.
Il trasferimento in forno avveniva con estrema cautela, solo una persona poteva farlo, mia nonna!
Il tempo di cottura variava secondo il tipo di forno. La cosa vietatissima era, per tutto il tempo della cottura, passeggiarci davanti.
Per questo ricordo il Venerdì Santo per la famosa frase: “Non passare davanti al fornooooo” e qualche ciabatta, all’epoca, volava.

Pizza al formaggio
(fare il giorno prima)
- 60 gr.di farina,
- 60 gr. di latte
- 15 gr. di lievito di birra
Sciogliere il lievito nel latte tiepido, aggiungere la farina amalgamando bene; coprire con un panno di lana e lasciar riposare per una notte in ambiente caldo .
- 500 gr. di farina
- 4 uova intere e un tuorlo
- 35 gr. olio di oliva
- 35 gr. di acqua
- un pizzico di sale e di pepe
- 100 gr. di pecorino
- 100 gr. di parmigiano
- 100 gr. di formaggio pecorino fresco o gruviera a dadini
- 20 gr. lievito di birra
- la buccia grattugiata di un limone.
In un recipiente grande battere le uova, mescolare con la pasta lievitata, condire con sale e pepe.
Unire la farina con l’olio e il lievito di birra sciolto in acqua tiepida.
Una volta formato l’impasto lavorare bene spostandolo in una spianatoia; unire il formaggio grattugiato e a pezzetti quindi la buccia del limone.
Mettere l’impasto in uno stampo unto e lasciar lievitare coperto con un panno.
Quando avrà raggiunto i bordi spennellare con il rosso d’uovo e infornare a 180° per 40 min.