di Mariele Scifo – Un innovativo progetto di “studentato diffuso”, il Torino Student Housing è promosso dal Politecnico e dall’Università di Torino (UniTo). Servirà ad offrire agli studenti fuorisede spazi residenziali di qualità e a prezzi accessibili. E’ stato presentato nei giorni scorsi a Torino.
L’idea dello “studentato diffuso” risulta di particolare interesse sia perché vuole dare un’adeguata risposta alle esigenze abitative degli studenti fuorisede, sia perché permette di rendere nuovamente utilizzabili gli appartamenti che per diversi motivi rimangono sfitti.
Diverse le parti interessate e coinvolte nel progetto: proprietari di immobili restii ad affittare, imprese di ristrutturazione e gestione, banche e ordini professionali. Tutto in un’ottica inclusiva che prevede benefici per tutti, migliorando la qualità dei servizi offerti dalla città anche in ambito turistico.
“I fuorisede che studiano e vivono a Torino, internazionali e nazionali, sono oggi parte significativa e importante della popolazione torinese”, ricorda Stefano Guena rettore di UniTo: “Sono infatti circa 40 mila le studentesse e gli studenti che hanno scelto i nostri atenei, ponendo anche nuovi bisogni di residenzialità e di socialità”.

“Torino Student Housing rappresenta una grande opportunità per aumentare il potenziale di recettività e gli standard di qualità. Incontrare questi nuovi bisogni è oggi una priorità inderogabile per gli atenei, che stanno lavorando in questa direzione, ma anche per tutto il territorio, perché studentesse e studenti formati ed in empatia con la città sono il capitale fondamentale sul quale costruire il futuro di Torino”.
Torino Student Housing prevede la definizione di precisi protocolli e di alti standard qualitativi
con le parti interessate, per assicurare interventi e lavori di ristrutturazione adeguati, con materiali di qualità, canoni di affitto concordati e sostenibili a prescindere dalle caratterische dell’immobile e dalla sua collocazione territoriale; l’aiuto da parte di operatori e piattaforme multilingue per la ricerca degli alloggi, rivolto specialmente agli studenti stranieri.
Ancora si sottolinea come tali interventi di ristrutturazione e rimessa in uso degli immobili favoriscano la bonifica e la rivalutazione di alcune zone della città, creando nuovi centri di socialità e aggregazione e promuovendo i consumi.
Tra l’altro “lo studentato diffuso” incoraggia forme di economia circolare grazie alla vendita e al riuso di mobili, stoviglie, elettrodomestici, presenti negli appartamenti da ristrutturare ed ancora in buone condizioni. Anche grazie all’aiuto delle cooperative sociali e dei mercatini dell’usato.
Un progetto importante, a sostegno sia dei fuorisede, sia dei proprietari di immobili, che incentiva lo sviluppo di un mercato immobiliare accessibile ed eco-sostenibile. Strategico per gli atenei torinesi e con un interessante impatto sociale per tutta la città.
E’ auspicabile che il progetto venga preso ad esempio e imitato in altre città italiane ad alta concentrazione universitaria. Si pensi, ad esempio, a Roma.