di Agnese Malatesta – L’albero simbolo della vita. Di bellezze e di armonie, di misteriose energie, l’albero come testimone. E’ in questa veste di albero-spettatore di eventi che è stata allestita una mostra dal titolo “Alberi! 30 Frammenti di Storia d’Italia” che vuole raccontare la storia del nostro paese attraverso i suoi alberi, il valore testimoniale che custodiscono e la relazione emotiva che questi esseri viventi hanno con le persone.
La mostra, organizzata nella sede dell’Istituto Italiano di Cultura di Bruxelles, inaugurata lo scorso 10 gennaio (resterà aperta al pubblico fino al 9 febbraio), è a cura della paesaggista Annalisa Metta, dell’arboricoltore Giovanni Morelli e del divulgatore Daniele Zovi, arricchita dai disegni dell’illustratore Guido Scarabottolo. E’ un percorso artistico che utilizza gli alberi per parlare di storie attraverso lo sguardo di questi testimoni silenziosi. Trenta le tavole proposte ai visitatori raccolte in un volume della Marsilio Arte.

Il percorso espositivo offre riparo all’ombra di alberi monumentali e grandi patriarchi che popolano colline e montagne da secoli e a volte anche da millenni. Può capitare anche di imbattersi in fantasiose creazioni dell’ingegno umano.
Qualche esempio: dallo smisurato Ficus di Palermo al “Fico a testa in giù” del Tempio di Mercurio di Baia; dal Platano di Marengo piantato da Napoleone, all’unica sequoia sopravvissuta all’onda del Vajont, fino all’Albero Finto Botanicamente Corretto,
simbolo non più solo del Natale nei salotti degli anni Cinquanta, ma spettatore degli spazi pubblici che abitiamo.

La mostra, di fatto, altro non è che una piacevole e rigenerante passeggiata fra alberi sopravvissuti e sopravviventi, tra alberi che non vogliono saperne di morire e altri che non germoglieranno mai, rimanendo per sempre uguali al momento in cui sono usciti non dalla terra ma – come sottolineano gli organizzatori dell’iniziativa – “da una catena di montaggio”.