di Margherita Vetrano – Negli ultimi mesi molti genitori si sono sentiti rivolgere la domanda: “…e dopo la scuola media cosa scelgo?“. Il 31 gennaio 2023 scadranno i termini per l’iscrizione alla Scuola secondaria di secondo grado.
Centinaia di migliaia di ragazzi stanno decidendo l’opzione migliore per il loro futuro scolastico.
Le famiglie che li affiancano non sono sempre preparate a guidarli nella scelta e rispondere alla domanda “dopo la scuola media cosa scelgo?” non è sempre semplice.
E’ vero che la scelta è dei ragazzi ma è anche vero che a 14 anni non sempre si hanno le idee chiare sul proprio futuro né consapevolezza delle proprie aspirazioni.
E’ fondamentale quindi l’affiancamento da parte dei genitori che devono aiutarli ad orientarsi mantenendosi però il più neutrali possibile trasmettendo serenità e fiducia.
Il principio ispiratore della scelta dovrebbe essere costruito sulle caratteristiche e potenzialità del ragazzo, ispirato dal Consiglio Orientativo della scuola e gestito con buonsenso e realismo da parte della famiglia.
L’ascolto del ragazzo è fondamentale per affinarne la conoscenza e poter vedere la realtà con i suoi occhi.
In questa fase di adolescenza non tutti hanno le idee chiare e spesso crescono scollandosi dall’idea che i genitori hanno di loro in termini di aspirazioni e preferenze.
Può capitare che un genitore abbia cresciuto il proprio figlio nell’idea che sia un appassionato di letteratura, mentre lui ha sviluppato una passione per i motori, o che nell’ipotesi di un figlio scienziato si sia trascurato il suo talento artistico.
Se i genitori sono chiamati ad affiancare i ragazzi nella scelta della scuola superiore, è bene che lo facciano valutandone talenti ed aspirazioni.
Mantenendo il ragazzo al centro della scelta non correranno il rischio di scadere nel tentativo di appagamento di aspirazioni personali.
Uno studente orientato correttamente è uno studente felice perchè la passione non fa sentire la fatica dell’impegno.
Uno studio appassionato è proficuo in termini di rendimento scolastico e di autostima.
Questo passaggio può essere aiutato dal Consiglio Orientativo che, in prossimità dello scadere del primo Quadrimestre, viene inviato dalla scuola alle famiglie.
Il Consiglio è un parere espresso dai professori di sezione in termini di opportunità di una scuola piuttosto che un’altra.
Si tratta di una delle componenti della scelta finale, non vincolante né proibitivo.

Come tutte le scelte però, il buon senso deve prevalere sulle contaminazioni esterne.
E’ bene abbandonare i luoghi comuni.
Il liceo non è meglio di un istituto tecnico e al “professionale non si iscrivono quelli che non vogliono fare niente”.
Un’idea preconcetta può svilire la libera scelta. Qualunque scuola, purché frequentata con impegno, può essere la scelta migliore.
Ciò che conta è che sia giusta per chi la sceglie.
A tale scopo sono stati istituiti gli Open-day che consentono alle famiglie di valutare in loco l’offerta scolastica.
Presenziando fisicamente nelle strutture, incontrando docenti e studenti, è possibile “respirare” l’atmosfera e sperimentare in prima persona l’ambiente.
Molte scuole offrono più possibilità di incontro: in sede, in remoto e con laboratori. In alcuni casi è amore a prima vista, in altri, si innesca la via crucis di Open-day.
Ciò che conta è conoscere, sperimentare ed informarsi.
Una volta raccolte tutte le informazioni sarà possibile approcciare l’iscrizione on line.
Questa prevede la scelta di una preferenza obbligatoria e di altre due opzioni facoltative.
In grandi città la vasta scelta può diventare ostica mentre in piccoli centri con poche scuole potrebbe diventare obbligata.
I criteri di selezione dei candidati iscritti, da parte delle scuole, possono essere molto restrittivi.
I licei più rinomati richiederanno voti medi alti oppure vincoli di territorialità.
I più scaltri cercheranno di aggirare gli ostacoli burocratici pur di iscrivere i propri figli nella scuola “migliore”.
E’ opportuno ricordare che una scuola lontana, pur ottima, potrebbe mettere a dura prova il neo-iscritto poichè difficilmente raggiungibile o mal collegata con conseguenti lunghi tempi di percorrenza per il raggiungimento.
I sacrifici di spostamento possono essere superati solo per l’amore della scuola scelta. Criterio che può essere dimenticato nel tentativo di seguire il gruppo.
Scegliere una scuola per seguire gli amici può essere un’arma a doppio taglio.
Per i più timidi può essere utile rimanere in zona; scuola e compagni nuovi ma quartiere noto.
Iscrizioni senza limiti per i più motivati.

Insomma, le variabili di cui tener conto sono molte ma il principio con il quale rispondere alla domanda “… e dopo la scuola media, cosa scelgo?” dev’essere unico.
Fate prevalere l’essenza dei vostri figli, lasciate che trovino la loro strada e supportateli nei loro sogni.
Abbandonate i sentimenti di rivalsa personale o aspirazioni poco confacenti alle loro caratteristiche.
Supportateli e sosteneteli in un’ottica volta ad un futuro lavorativo anche se sarete sorpresi dalle loro proposte.
Un ragazzo motivato può essere il miglior consigliere di sé stesso.